Le Urla dal Silenzio

La speranza non può essere uccisa per sempre.

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Condivisioni dalla Bibbia… di Giovanni Leone

Leone

Quante volte ho parlato di Giovanni Leone,

dei suoi possentemente comunicativi disegni,

delle sue parole cariche di amore,

della sua voglia immensa di dare, dare, dare.

In queste righe che pubblico oggi… ci sono tanti riferimenti alle sacre scritture.. che lui condivide spinto sempre da questa grande voglia di aiutare gli altri a rendere il proprio cuore più leggero e libero.

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Siate generosi, pronti a condividere.

Come possiamo farlo? Usando il nostro tempo e incoraggiare gli altri (in Galati).

Realmente dunque, finché ne abbiamo il tempo favorevole, operiamo ciò che è bene verso tutti, ma specialmente verso quelli che hanno relazione con noi nella fede.

“Praticare il dare ci avvicinerà di più a Dio e ai nostri cari”. (in Luca).

Praticate il dare, e vi sarà dato. Vi sarà versata in grembo una misura eccellente, pigiata, scossa e traboccante, poiché con la misura con la quale misurate, sarà rimisurato a voi. (in Proverbi)

Chi mostra favore al misero presta a Dio, ed egli gli ripagherà il suo trattamento.

Abbiamo anche la possibilità di essere generosi donando a Dio. Le scritture esortano (in Proverbi):

Onora Dio con tutte le tue cose di valore e con le primizie di tutti i tuoi prodotti. 

Tali “cose di valore” includono appunto il tempo, le energie e le risorse che abbiamo. Cose che possiamo usare per servirlo.

Anche i più piccoli possono imparare ad essere generosi verso Dio.

Quando la nostra famiglia vuole fare la contribuzione nella casa di Dio, lasciamo che siano i bambini a mettere i soldi nella cassetta.

Racconta una mamma di nome dare.. ” e loro sono felici, perché con quel gesto stanno dando qualcosa a Dio”. I bambini che imparano la da piccoli la gioia di donare a Dio continuano probabilmente a farlo anche da adulti.

(Proverbi) Addestra il ragazzo secondo la via per lui. Anche quando sarà invecchiato non se ne allontanerà. Perciò porgi l’orecchio e odi le parole dei saggi, per applicare il tuo medesimo cuore alla mia conoscenza.

Chi ama la purezza di cuore, per il fascino delle sue labbra, il figlio gli sarà compagno.

Insegniamo con l’esempio… riflessioni di Giovanni Leone

Leone

Giovanni Leone è una sorta di “angelo in galera”.

Un’anima bambina, dal cuore umile e generoso, dalla fantasia dolce e dalla disciplina intensa che si manifesta nel disegno e nella fede.

Gli anni del carcere hanno fatto sorgere in lui qualcosa di mistico.. e la grande voglia di dare agli altri, che concretizza con i suoi disegni e le sue riflessioni, che abbiamo (disegni e riflessioni) tante volte pubblicato su questo Blog.

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Dagli abiti all’atteggiamento alla tecnologia, a volte si rischia di perdere se stesi.

Cominciamo ad annunciare la parola di Dio a tutti.

Ovviamente tutti noi vorremmo aiutare i nostri famigliari ed il prossimo ad accettare la buona notizia. Se però i nostri tentativi iniziali non vengono accolti positivamente, il nostro entusiasmo potrebbe affievolirsi, e alla fine potremmo pensare che non ci sia molto che possiamo dire o fare per indurli a rivedere la loro posizione. Nondimeno, qualche circostanza inattesa potrebbe cambiare la vita al nostro famigliare e al prossimo; quando meno il suo atteggiamento. 

Forse nel frattempo avremo affinato la nostra capacità di spiegare gli insegnamenti di vita e di fede per cui ora potremmo ottenere un risultato diverso. 

Dobbiamo stare attenti a non urtare i sentimenti dei nostri famigliari e del prossimo. Non c’è motivo di negare loro la gentilezza e il rispetto che mostriamo a chi incontriamo nell’opera di predicazione e di spiegare di essere schiavi della loro coscienza.

Anziché fare continuamente la predica, con occhi vigili  diamo loro la possibilità di osservare l’effetto positivo che la verità ha avuto su di noi. Mostriamo alle persone care e agli altri come essa ha arricchito la nostra vita. 

Amore tra le sbarre: audizione in videoconferenza in Parlamento

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 E’ bellissimo questo testo del nostro Carmelo. E lo pubblico con piacere.

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Tempo fa mia figlia ha scritto queste parole: Nessun uomo al mondo potrà mai essere paragonabile al mio dolcissimo papà… nessuna persona sa amare come lui! Ed io ti aspetto. (Diario di un ergastolano www.carmelomusumeci.com)

 Da tempo è stata presentata una proposta di legge per cercare di mantenere e migliorare le relazioni affettive con i propri familiari che vivono dietro le sbarre. L’altro giorno, nel carcere di Padova dalla Redazione di “Ristretti Orizzonti”, in collegamento via skype, alcuni detenuti e i loro familiari hanno dato la loro testimonianza alla Commissione Giustizia della Camera sul tema degli affetti in carcere.   Contemporaneamente alcune dichiarazioni di certi politici “Bordelli in carcere”; “I nostri penitenziari non devono diventare postriboli ed i nostri agenti penitenziari non devono diventare guardoni di Stato” mi hanno fatto cadere le braccia e il cuore per terra. E ho pensato come a volte sanno essere “cattivi” i “buoni” che non commettono reati, che hanno la fedina penale pulita e che forse fanno  la comunione tutte le domeniche durante la messa. Si parla spesso di responsabilizzazione dei detenuti, ma  difficile che un detenuto si senta responsabile quando su certi giornali legge titoli come “Celle a luci rosse”. È difficile pentirsi del male fatto quando una volta in carcere, in nome del popolo italiano, ti proibiscono di dare, o ricevere, un bacio o una carezza in intimità con i propri genitori o con la propria compagna o con i propri figli. In questo modo col passare degli anni in carcere smarrisci la forza e la voglia di amare. E la cosa più tremenda è che non ti accorgi neppure di perderla perché con il passare del tempo “l’Assassino dei Sogni” (come chiamo io il carcere) ti mangia tutto l’amore che avevi prima di entrare in galera.

Alla lunga il carcere divora l’amore di chi sta fuori e uccide l’amore di chi sta dentro. E l’amore in carcere quando finisce non fa rumore, ti spezza solo il cuore.

Credo che nessuna pena, nessuna legge, neppure Dio, dovrebbe impedirti di amare, di dare un bacio, una carezza alle persone che ami, neppure in nome della sicurezza sociale. Eppure nelle nostre Patrie Galere accade anche questo. Sembra che l’Assassino dei Sogni odi l’amore e usi le sbarre, i blindati e i cancelli, per non farlo entrare. E quando l’amore riesce a entrare sa di ghiaccio perché non puoi sfiorarlo e toccarlo.

Credo che in fondo i detenuti italiani non chiedano molto, neppure la luna, chiedono solo, come accade in molti paesi del mondo, di continuare a rimanere umani per potere amare ed essere amati.

 

Carmelo Musumeci

Carcere di Padova novembre 2015

www.carmelomusumeci.com

 Per chi volesse ascoltare la registrazione dell’audizione:  http://www.radioradicale.it/scheda/457653/commissione-giustizia-della-camera?i=3478023     (03.11.2015)

Momenti d’amore… da Nellino

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Nellino (Francesco Annunziata) -detenuto a Catanzaro- ci ha inviato questa lettera inviatagli dalla sua Asia.

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Asia:

Sei la cosa più importante che ho e anche quella più bella, più speciale, più completa, più avvolgente, più eccitante, più romantica, più leggera, più soave, più ingombrante, più presente, più totale. Sei un pensiero costante, non disturbi mai, ma sei sempre in sottofondo, dolce dolce, a farmi da sinfonia in questa vita frenetica.

Un ritmo certo, fisso, costante, come il rimo cardiaco, necessario e discreto.

Soltanto pronunciare il tuo nome mi da ebbrezza. Dichiararmi la tua donna mi da sicurezza anche verso chi di te non conosce nulla. Quando dico alla gente di essere fidanzata, lo faccio coma volere sottolineare che c’è da stare alla larga dal mio mondo, impenetrabile ai molti che mi gravitano intorno.

In questo mondo ho fatto entrare diverse persone e diverse situazioni, chi più chi meno ha occupato dello spazio, chi in maniera rumorosa, chi in maniera discreta, chi in maniera invadente. Ma soltanto tu l’hai occupato tutto senza per questo precludere al resto di entrarvi. Tu l’hai totalmente invaso, non hai lasciato spazio alcuno, eppure non l’hai fatto in maniera prepotente, non ti ci sei messo tu escludendo il resto. Hai fatto in modo di occupare la base del mio mondo, lasciando al resto di andarsi a sistemare sopra di te. Ma alla base ci sei tu: senza di te sotto, tutto il resto crolla.

Francesco, il mio Francesco. Sei la mia vita, lo sai. Ti sto aspettando come si aspetta l’acqua dopo settimane vissute  nel deserto senza berne; ti aspetto come si aspetta l’aria dopo mesi trascorsi a lavorare in miniera. Ti aspetto come una donna innamorata aspetta il proprio uomo di ritorno da una battaglia. Vincente e glorioso.

Ti aspetto come io aspetto te, fiera di te, vincente e glorioso. Il mio uomo.

Ti aspetto perché senza di te non so più stare, ti aspetto perché tu sei diventato l’unico significato alla parola “amore”. Ti aspetto perché l’idea di te occupa tutto il mio mondo, e tu ne dovrai essere l’unico ospite. Ti aspetto perché senza di e soffoco, ti aspetto perché sei l’unica cosa che può darmi serenità. Ti aspetto perché sorrido al solo pensiero di averti vicino. Ti aspetto perché non so fare altro.

Ti aspetto perché ti amo.

Ti aspetto, Fra. Ti aspetto ma tu non tardare.

 

Ti amo, vita mia.

 

Tua Asia

 

 

 

Al mio amore… di Tito Tammaro

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Una bellissima lettera che Tito Tammaro, detenuto a San Gimignano, ha scritto per la persona amata.

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Amore mio,

curo ogni particolare con la massima diligenza, le intenzioni e le emozioni che mi indirizzano al tuo cuore. Il temperamento tuo è una virtù che non ostenta meriti, conosce il tono e lo stile della gentilezza, riconoscendo e accettando l’autorevolezza dei propri limiti. Il tuo modo d’amare così sottile, ha un vincolo morale che riguarda una totalità di cose, che una sola interpretazione, quella dell’amore.

Questa tua consuetudine provoca vantaggi e benefici al nostro sentimento, poiché contribuisce efficacemente alla sua stabilità, capace di soddisfare  il nostro umano bisogno affettuoso. Ti rincorre questo mio cercarti, silenziosamente, come una intensità di emozioni, per soddisfare le proprie necessità vitali, e per rigenerarsi e migliorarsi nei propri propositi.

E’ così dunque che riesco a modificare le mie insicurezze mutando le mie espressioni, quando, investito dalla quantità del tuo calore, produco sensazioni che mi esortano, nel sapermi amato con lo stesso entusiasmo. Il pensiero per te, mi comporta uno stato d’animo di intensa allegria, di letizia e di assoluto piacere.

Ogni tua azione riflette sui miei stimoli che rinnovano il mio interesse per te. La tua luce risiede nell’animo mio, non ha impedimenti e la sua forza dominante sottopone il mio amore al suo potere. Sei una creatura incantevole. La tua armonia… i miei affanni sofferti di questo stato di negatività che mi impedisce di respirare, imponendomi con aggressiva sopraffazione la sua prepotenza ingestibile. E’ dolce cullarsi, quindi, nei miei pensieri per te, poiché il desiderio  è ardente, forte, imponente ed arduo. Sei il principio ispiratore della mia fantasia, e resterai tale nel tempo per lo stesso interesse mio. Riesci a stimolare e spronare con viva partecipazione il mio piacere, quando curo il mio pensiero per te, recandomi piacevoli sollievi che alleviano la mia solitudine. Sei il sommo grado di ogni mia valutazione, l’eccellenza, l’apice della mia esistenza. Non temo, quindi, la violenta imposizione di questo tempo, che perdura e domina sull’indifferenza della vita e sul nostro amore, incurante di un sentimento così autentico.

Ed ecco ancora una volta la tua luce e la tua divina mano stesa su di me, che genera manifestazioni di beatitudine, scacciando via il demone del male e la sua autorevolezza, tenendo viva la speranza che anima e rende vivace ancora ogni desiderio, donando forza e vitalità a questo stato di cose che è sotto il dominio di una volontà ostinata e malefica dell’ingiustizia e dell’infamia umana.

Rendi perciò ancora vivo l’animo mio e la sua espressività, che è rapito completamente dall’estremo limite  della spossatezza di questi anni, che hanno conosciuto  il senso assoluto della loro inutilità, del dolore e dell’angoscia lontano da te, da questo sconfinato amore.

Volgo la mente quindi  alla tua attenzione, cercando quindi di deprecare così lo sdegno  e la grande irritazione di questa violenta furia, di questa odissea che sembra  non volere conoscere il suo limite.

Scusa il panico di questa irrequietezza, ma ti dico pure che nulla è per sempre e che sei la forza di ogni mia afflizione.

Quanto amo la tua vita, amore mio. E’ un susseguirsi di verità indiscutibili per la natura sincera del tuo essere genuina e passionale. Questa infatuazione amorosa per te, questo fenomeno che ha investito in estrose maniere la composizione delle mie cellule, ha una capacità di trasporto nei confronti del cuore mio in tutto, a cui è negato imporsi. E’ una imposizione la tua a cui non posso esimermi. E’ un temperamento che non ho. Con te perdo l’adattamento delle mie esigenze individuali, e quindi mi adatto a questa condiscendenza, a questo tuo prodigio che rende unica ogni cosa, perché riesce a conquistarmi con manifestazioni di innocenza, che condizionano il mio animo ad una contemplazione di assoluta felicità.

Sei il riferimento fondamentale di ogni mia insicurezza. Una totalità di energia che mette in moto una incredibile forza e una quantità di attrazioni incontenibili.

Grazie, quindi, per la tua umana comprensione alle mie irreprensibilità, e grazie ancora per tutte le volte che con forza e accortezza riesci a ridonarmi il vivo sentimento del tuo cuore. Accolgo e accetto quello che mi offri, poiché riesci a rinvigorire i miei sensi, persuadendo i miei istinti con quelle emozioni che solo con te vivo. Ti riconosco, quindi, il merito della divinità, perché sei una meravigliosa donna. La mia donna!

Buon San Valentino.

Il mio pensiero per te oggi mi va di condividerlo con il mondo, perché tutti sappiano quanto amo il tuo essere.

Ti amo Rosa

Tito

 

Momenti di amore… da Nellino

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Il nostro Nellino (Francesco Annunziata), detenuto a Catanzaro, ci ha inviato, per la pubblicazione, questo scambio di lettere tra lui e la sua Asia.

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Lei:

Ciao gioia mia, ieri ho ricevuto la tua lettera, quella con la pagella dentro… che dolce che sei, come un bimbo fiero di mostrare i suoi successi.. Quanto sei… e quanto sei stato in questa lettera, quanta anima ci hai messo e quanta me ne hai fatta sentire.

Da dove iniziare? Inizio con il prenderla e ripercorrerla per l’ennesima volta. Questa l’ho letta tre volte di seguito, letteralmente come non avevo mai fatto prima. Ultima parola dell’ultima pagina, prima parola della prima pagina… per tre volte consecutive, sempre avidamente, nel tentativo di cogliere quanto di più arcano c’è in te che non ti fa stare bene, quanto di tremendamente concreto di aspetta una volta uscito di là. Sempre nella speranza che la nostra fiaba non venga distrutta brutalmente da quanto ti opprime già da ora.

Le tue riflessioni, questa volta, hanno parlato delle tue corde, quelle più nascoste, quelle che generalmente non tocchi mai. Ho percepito il tuo tono di voce basso, il tuo stato d’animo provato, la tua preoccupazione. Anche nella tua ironia, soltanto accennata, c’era un velo di malinconia e… un che di timore trapelava dalle tue parole che, seppure soltanto scritte su un foglio, vibravano come se a pronunciarle fosse una voce tremolante e cauta. I tuoi timori… non so quali siano, perché dici che non vuoi farmeli sapere per lettera, eppure li sento miei, toccano anche me, incutendomi un che di inquietudine. E’ solo che non so a cosa ti riferisci, e quando non conosco le cose (i pensieri, i fatti) mi inquieto un tantino, specie se so che queste cose toccano qualcuno a cui tengo; è come se interessassero me personalmente e direttamente. E in questo caso, dato che toccano te, non è “come se” (toccassero pure me), ma “toccano anche me”.

Rispetto la tua volontà di non parlarne per lettera, ma sai che se ne hai voglia… inutile dirlo, con me puoi farlo.

Ti va ora di cambiare argomento? Vuoi ridere un po’?

In una mia lettera ti ho scritto della mia teoria delle… enni in fiore… l’età che si conquista di più… Mh! Stamattina mi sono svegliata presto, faccio per alzarmi, mi stiracchio un po’ e… bloccata!!! Un colpo tra collo e spalla che mi lascia senza respiro! Ohi! Ohi! Ohi!!! Non puoi capire come mi sento. Appena sono uscita, mi sono catapultata in farmacia, mentre ci andavo i maschietti non si risparmiavano dal guardare e commentare ad alta voce, io mi chiedevo: ma cosa avranno da guardare, che sono a pezzi. Na vecchia, altro che… enne in fiore… 🙂

Avevo detto che avrei preso la tua lettera per iniziare a rispondere, e invece è ancora sul comodino… Ho un attimo di smarrimento… oggi è il mio compleanno.

Ritorno da te.

Altro che smarrimento con te… questa lettera è come una pioggia improvvisa, lieve, ma in una giornata di sole.

Ti lascia così, senza fiato, un po’ stupita, un po’ sorridente, un po’ stranita… ti fa battere il cuore ad un ritmo nuovo, che non conosci e non puoi quindi definire. Ogni parola, una dietro l’altra, una frase dopo l’altra, mi regalano quella strana sensazione di benessere misto a stupore. La causa di tutto questo credo sia la grande incognita del futuro. E del presente, di tanto in tanto.

Mi ha stupito molto sentirti dire che sei sicuro che i tuoi figli capiranno. Non voglio dir nulla, perché non conosco questa tua situazione, però voglio dirti che il mondo dei bimbi è completamente diverso da come lo credono i genitori. Comunque non voglio spingermi oltre, rischierei di snaturare il tuo pensiero e capisco che tu non ne voglia parlare così per lettera.

Inoltre, come ti ho scritto sul fogliettino: che regalo dovremmo far loro? Corri?… Sei partito!!!

Brrr, fa freddo e sono incriccata… in questi momenti faresti beni ad affidarti al tuo yogurt all’ananas…

Ecco appunto, accontentati dello yogurt stasera… non ce la faccio più.. a domani angelo mio. Ti porto con me, come sempre, per…

(il mattino seguente)

Buongiorno, tesò

Grazie per essermi stato vicino stanotte… tuttavia: nottataccia!

Però tu sei stato con me, ti ho sognato, passeggiavamo e ci tenevamo per mano. Mi sono svegliata con la sensazione delle tue mani nelle mie. Che belle mani hai.

Chissà se nel frattempo hai ricevuto le mie lettere… che tempaccio che c’è oggi, c’è vento e pioggia.

E’ mezzogiorno! It is my beauty time.

La prossima estate qui ci saranno dei concerti e mi piacerebbe andarci con te.  Ieri sera ho finito di leggere il libro che mi hai indicato (la settima onda). Da un certo punto in poi si ride molto, ma non può essere paragonato alla nostra storia. Noi, se avessimo avuto la possibilità di incontrarci, altro che mail.

Stavo pranzando. Senti questa: suonano alla porta, è il vicino, mi chiede della mia coinquilina, non c’è, hai bisogno di qualcosa? Mi ringrazia e mi ricambia la frase, va via. Dopo 3 minuti ritorna e mi chiede se posso inviargli la richiesta di amicizia su facebook. Vuole controllare che non ci siano problemi al suo p.c. Va bene. Lo invito a restare a pranzo, ma declina l’invito e va via.

Adesso ricevo una sua email su facebook!

Dalla serie: non sapevo come chiederti di diventare amici su facebook!!! Ora lo voglio invitare a bere un caffè, mica ti ingelosici? Vediamo cosa voleva dire questa strana richiesta di “aiuto”!

Ih! Ih! Ih! Mi piace, giocare, concedimelo.

Dopo ti racconto. Stai tranquillo, è grandicello, ha figli! Capirai, tu hai anche una moglie!!! Ha! ha! ha!

5 ore dopo (e qui starai impazzendo… 🙂 ).

Abbiamo chiacchierato un pochetto.

Comunque non farti strane idee, è tranquillo.

Questo è il foglietto che avevo scritto in classe, di cui ti ho parlato:

questa tua lettera mi ha toccato particolarmente perché ti sei fatto sentire fin dentro le viscere, sfogandoti a cuore aperto con me… Posso dirti che ho lasciato i fogli nelle mani come se avessi preso una scossa quando ho letto una frese circa un “regalo che dovremmo fare ai tuoi figli. Tra l’altro il condizionale è mio, tu hai usato proprio il futuro… O.K. I bimbi il loro problema lo hanno risolto… noi il “nostro” quando lo risolveremo?

Amore mio, ormai molte cose senza di te non hanno più alcuna importanza.

Ti bacio lievemente

tua Asia

Ore 5:30 il giorno dopo

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Lui:

Buongiorno principessa

Sicuramente sarai ancora nel mondo dei sogni.

Ormai sveglio, ho preferito alzarmi e rispondere alla tua lettera. Sono rimasto un po’ indietro con la posta.

Inizio subito che tra me e te c’è qualcosa di soprannaturale. E’impossibile spiegare altrimenti il fatto che, quando tu mi sogni, anche io lo faccio. Sono tre notti che ne andiamo a spasso nei sogni.

Inoltre è davvero inspiegabile come, attraverso dei fogli, tu riesci a percepire e comprendere perfettamente ogni mio stato d’animo. A volte capisci anche ciò che non dico.

Come sai non è semplice con la penna.. a volte l’inchiostro pare così impersonale, così freddo, eppure tu riesci a cogliere ogni sfumatura. Questa tua lettera è tanta roba.

Sei dolcissima e molto “convincente”. La frase che,ogni volta che leggo mi spinge a raccontarti tutto è: “rispetto la tua volontà di non volerne parlare per lettera, ma sa che se ne hai voglia…. inutile dirlo, con me puoi farlo”.+

E’ una spinta che mi sale dallo stomaco e resistere alla tentazione è molto difficile. Ci riesco a stento solo perché continuo a ritenere che non sia giusto farlo per lettera. 

E forse perché sento dentro di me che non sono ancora pronto a condividere questo dolore con un’altra persona.

La voglia parte dalla fiducia che nutro nei tuoi confronti. Quando parlo con te, le tue parole ti fanno sentire parte di me.

Abbandono questa parte triste con una battuta che poi tanto battuta non è: ho la sensazione che seppur non te ne parli, tu sappia per filo e per segno di cosa si tratti.

Sensazione molto frequente tra noi!!!

Gioia ne parleremo quando sarò fuori  e noi due saremo occhi negli occhi.

Per quanto tu ne possa pensare, ti sta arrivando una immagine distorta di me. La scenetta con il tuo vicino mi ha fatto ridere molto e per niente ingelosire. Perché hai pensato che potessi essere geloso o addirittura arrabbiarmi?

Comunque si capisce perché ti sei “persa” con me.

Forse gli uomini fuori veramente non ci sono più. Dai… capirai perché sono crepato dalle risate nell’immaginare la scena.

Ti ho alla porta accanto e ti chiedo amicizia su facebook? E ti credo che ti piace giocare, ti ci diverti…Dovevo essere io il tuo vicino… Ti avrei fatto giocare molto di più… 🙂 (malizioso).

5 ore a parlare? Sì! Sì!… Anche con me saresti rimasta a… parlare… !!!

I muscoli mi si sono tesi ma non per gelosia, ma solo perché devo ancora attendere per stare anch’io… 5 ore a… parlare… con te.

Veniamo ad un’altra tua frase buttata lì per caso: “sempre nella speranza che la nostra fiaba non venga distrutta brutalmente da quanto ti opprime già da ora”.

Dovrei scrivere un romanzo per rispondere solo a questo.

Ascolta amore mio, sicuramente i tuoi timori sono comprensibilissimi. Noi viviamo questa fiaba, ma io ti assicuro che per me è bellissimo anche quando ne usciamo fuori e ci catapultiamo nella realtà come adesso.

La nostra fiaba non sarà mai distrutta.

Questo è un sogno ed a noi piace viverlo e lo vivremo. Tante volte ho seguito il tuo suggerimento di viverci il momento così come stiamo facendo, anche se ci rendiamo conto che le cose sono diventate più serie del previsto.

Ci svegliamo per brevi momenti che ci costringono a pensare al futuro ed alla realtà che ci circonda, ma subito ci rifugiamo nel sogno. Amore mio, un giorno affronteremo quella realtà, probabilmente sarà più complicata di quanto immaginiamo, ma ciò che significa? Quello di oggi niente e nessuno potrà mai distruggerlo.

A volte mi apro troppo con te. Non con te, mi riferisco per lettera.

Ci sono parole che, per quanto noi ci capiamo, su un foglio assumono un significato e un valore diverso. Sono argomenti seri, troppo seri per metterci a discuterne per lettera e nelle condizioni in cui siamo. E’ giusto, per essere chiari, sarà vero che il mondo dei bimbi è diverso da quello che immaginiamo, però tu non dimenticare che io bambino ancora lo sono… bimbo!!! :-)!

Certe cose non si affrontano neanche quando due persone sono da vicino e hanno la possibilità di stare insieme, vogliamo affrontarle noi senza esserci mai visti?Credimi, io penso che noi saremmo anche capaci di farlo, vengono momenti come questo in cui sento che tra noi non esiste distanza, come se fossimo a letto insieme e discutiamo tra un sorriso e una carezza quello che sarà il nostro futuro. E… così voglio fare.

Vedi amore mio, tutto dipende da cosa vogliamo ognuno di noi dalla vita. Io desideravo una famiglia felice.

La nostra storia non sarà mai distrutta. 

Io capisco cosa vuoi dire.

Mi sono innamorato di te e questo non può essere una colpa.

Il grande senso di responsabilità verso i miei figli mi frena dal buttare tutto all’aria. L’amore per i miei figli è qualcosa di non misurabile. Loro ormai sono grandicelli, mi aspettano da una vita, aspettano di potere avere anche il loro papà seduto a tavoa, che li accompagna a scuola, in palestra, in vacanza. Quando penso che non potranno mai averlo come lo sognano loro, vengono fuori lettere come la precedente.

Non potranno averlo come sognano loro e tu non c’entri nulla, indipendentemente da te e da noi. Quando ti dico che sono sicuro che loro capiranno, ho le mie buone ragioni per affermarlo e sono strettamente collegate al mio stato d’animo e a ciò che mi affligge. Comprendo il tuo ragionamento sulle difficoltà che ogni genitore affronta nel capire davvero i bambini. E’ complicato per quei genitori che hanno dimenticato cosa vuol dire essere bambini. Io sono ancora più bambino di loro, per cui ricordo cosa pensavo io alla loro età e gli sono molto vicino. Il mio “dubbio” più grande è quando gli parlerò e, loro, seppur capendo le mie ragione, mi chiederanno ugualmente di restare, io sarà così forte, sarò capace di restare sulle mie posizioni? Sì! Saprò valutare quale sarà il male minore per loro se due genitori separati o due genitori che fanno finta di stare insieme per amore loro? Sceglierò sempre pensando solo al loro bene.

E tu? Ti ho distrutta vero? Mi spiace… sei troppo sensibile per affrontare questi temi delicati senza morirne.

Indipendentemente dal tipo di rapporto che avremo, che vorremmo, che sarà, non possiamo prevedere il futuro.

Tu sei un raggio di sole che è arrivato nella mia vita quando tutto era irrimediabilmente rotto.

Conosco il tuo spirito, ci tengo che tu sappia questo.

Tu un giorno mi dicesti che, se ci fossimo incontrati fuori, ci saremmo costretti ad una vita da amanti.

Ecco come ti risposti allora, ti rispondo adesso: no! Non è questo che voglio da te.

Sei un angelo troppo prezioso, troppo importante e troppo onesto.

Sono innamorato di te e non saprei esserlo della mia amante. Sono innamorato della mia ragazza unica e sola. Non sono tipo da amante. I miei occhi non sanno mentire e tu non lo meriti. Per me non sei una “storiella”, per me non sei un’avventura.

Non essere inquieta. E’ una vita che esisteva prime di te, ne siamo e ne eravamo consapevoli fin dall’inizio. Ogni giorno i sentimenti tra noi si fanno sempre più forti e certe cose iniziano a venire fuori. Amore io IO VEDO il giorno che saremo a faccia a faccia seduti sul nostro divano: e ora? E ora cosa?

Ed ora facciamo l’amore, afferriamo il cielo con le mani e lasciamo che… questa notte non abbia mai fine. Al sorgere del sole ci guarderemo negli occhi e sapremo cosa fare.

L’unica cosa che può farmi arrabbiare è solo se hai una difficoltà e me la nascondi. Il resto per me conta poco. Ho fiducia in te.

Se non ti piace essere al centro dell’attenzione, allora sei rovinata! 🙂 Cambia ragazzo!!! Come me sei sempre al centro del mondo.

Hai preso la scossa quando hai letto del regalo che faremo ai miei figli?

Ma di che regalo stavo parlando?…. 🙂

Noi il nostro problema lo risolveremo appena avremo la possibilità di stare un po’ da soli.

Vuoi fare l’amore con me?

Fidati di me!

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Faccia a faccia si tengono le mani, fronte contro fronte, naso-naso, occhi negli occhi, sguardo alle labbra che si sfiorano, si toccano, si mordono per un attimo, per poi staccarli di un millimetro, si baciano intensamente, forti passionali e interamente dolci, le mani si lasciano guidare dai corpi, le sue cingono i fianchi di lui, quelle di lui percorrono le sue braccia, le sue spalle, fino a prendere tra di esse il suo viso, il contatto tra i suo polpastrelli e la schiena di lui lo fa rabbrividire e piano piano gli sfila la maglietta, la guarda sorridendole, ricambia con malizia prima di affondare i suoi denti sul collo, gli afferra le mani: Aspetta… la stringe forte a lui, adagiandola sul divano e baciandola l’aiuta a spogliarsi, resta incantato: ti voglio ora e adesso

Stretti in un abbraccio che impedisce di respirare, stremati dall’attesa, inevitabile, quando due persone si amano come loro, corpi arrossati dai morsi e dal desiderio di fondersi finalmente in una sola anima. Guida lui alle porte del paradiso, ancora un attimo di esitazione… ed appartengono ad un solo essere, sono un solo corpo, assecondano l’onda che li travolge…

Ora non oso immaginare che cosa mi farai… ti sei accorta che… non ho saputo mantenere la “promessa”, ho ceduto alla tentazione… Non ci resta che sperare che… la “cicogna” trovi chiuso al suo arrivo! HA!HA!HA!HA!HA!

: conoscendo voi maschietti… ho preso le mie precauzioni… 🙂 Str…. !

Vieni qua, fatti coccolare un po’…

Ricominciamo?…

Ti amo…

TUO Francesco

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Mail:

Buon San Valentino e buona chiusura ermetica dentro casa finché non sarò con te.

Asia:

San Valentino… Buon San Valentino, vita mia!

Hai mai ricevuto una sorpresa così? Accendere il p.c., dopo la colazione, controllare la posta e trovarci in mezzo a 5 mail, una con oggetto: Francesco. Quando l’ho aperta ho pensato che fosse uno scherzo di cattivo gusto, poi ho realizzato che poteva provenire da te matto che sei… quindi eri tu, anche se non puoi spedirla direttamente, significa che te ne sei ricordato per tempo ed incaricare tuo fratello di spedirmela. A raccontarlo nessuno ci crederebbe alla grandezza di questo gesto. La sorpresa, l’emozione, la felicità… san Valentino, e chi l’ha mai festeggiato? Eppure questa volta ha avuto una importanza maestosa. Ricevere una email dal proprio uomo… ho fatto un salto e non puoi capire quanto ho riso! Cosa mi fai dentro di me non lo puoi capire! Ho ricevuto anche il tuo telex “chiusa in casa festeggia il tuo compleanno più bello”.

Chiusa in casa in verità non ci sono stata, ma non ho fatto niente di che! Venerdì… però facciamo la seratina tra donne.

Il mio compleanno più bello? Ognuno che entrava nel locale subiva il mio sguardo fulminante: Non è Fra, non è Fra, non è Fra. Il mio compleanno più bello deve ancora venire. Verrà quando potrò vivere anche i giorni più belli.

Grazie Fra per quello che sei in grado di regalarmi… Non riesco a descrivere il mio stato d’animo, non ci sono mai riuscita, ma se ancora mi senti come prima, puoi percepirlo…

Penso che nonostante abbia sempre detestato questa festa… con te sarebbe stato diverso…

Mannaggia a te, che m’hai fatto?

Amore mio, stammi vicino anche stanotte.

Io ti.. amo.

Tua Asia

Buon San Valentino anche a te, buona chiusura ermetica a te finché non sarai con me.

Mai San Valentino è stato più stupefacente, mai gesto più romantico.

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Fra:

Ciao amore mio,

ho ricevuto la tua lettera per San Valentino.

Ero in attesa di telefonare, quando mi hanno consegnato la tua posta, l’ho letta in quel momento, non potevo resistere. Pensavi fosse uno scherzo di cattivo gusto i miei auguri? Dai, chi poteva mai fare uno scherzo simile? Immaginavo che saresti rimasta sorpresa, avrei tanto voluto vedere il tuo viso.

Amore, oggi sono un po’ di fretta. Ti racconto brevemente la discussione che si è scatenata in classe. Siamo a Goldoni, leggendo una parte de “la locandiera”, mi è scappato un commento del tipo. Ah! Però! <<Questa Mirandolina (la protagonista) non si differenzia molto da tutte le donne, a partire da Eva fino ad oggi, “la” promette a tutti, ma non la “dà” a nessuno>>. Apriti cielo! Da una infinita discussione sulla diversità di ogni individuo al personale del timo <<tu non mandi fiori ad una donna senza essere certo che siano graditi, tu non sei il tipo che chiede ad una donna se non sei sicuro che ti dice di sì>>. Ancora oggi non capisco la connessione tra questo e la mia battuta, ma come sai i prof. hanno sempre ragione..:-)

Tu sai che i miei auguri per il tuo compleanno:…. buona chiusura ermetica in casa…

erano un preteso per strapparti un sorriso… Amore mio come posso farti capire quanto io mi fidi di te? Tu sei il mio rapporto ideale.

Io con te mi sento al sicuro.

Non ho alcuna paura.

Per me che tu esca da sola o in compagnia maschile o femminile che sia, non mi crea nessuna ansia, sono tranquillo, mi sembra di conoscerti da una vita.

Hai detto che sei fidanzata con un fantasma? In fin dei conti è la verità. Hai un fantasma per fidanzato, c’è e non c’è! 🙂

Forse stasera è la serata in cui veramente ho realizzato quanto tu sei importante per me. Purtroppo dovrà passare ancora del tempo prima che potremo essere felici insieme.

Buonanotte mia principessa.

Tuo Francesco.

TO BE CONTININUED

Quando la cosa più bella diventa dolore eterno… di Mario Trudu

amor

Mario Trudu, detenuto da poco a San Gimignano, è un nostro amico fin dai primi tempi del Blog.

Mario è proprio uno dei simboli della barbarie dell’ergastolo ostativo. In carcere da più di 33 anni, non gli è mai stato dato alcun vero spiraglio di speranza, alcun vero orizzonte di futuro. Mario ha oggi 64 anni, quando potrà conoscere almeno qualche anno di libertà?

Recentemente mi ha inviato il suo libro, il libro in cui racconta la sua verità… si intitola infatti..”Tutta la verità”.

In questo libro Mario parte dall’inizio, da quanto era ancora un pastore sardo.. prima che la vita lo portasse in un vortice da cui non è ancora uscito.

In questo libro c’è un brano in cui lui rammenta la donna che amava, e lo strazio che per lui è stato, una volta arrestato, smettere di risponderle, in modo da favorire un distacco radicale da parte di lei.. “Quando la cosa più bella diventa dolore eterno” è proprio il titolo del paragrafo in cui Mario parla di questo.

In questi spaccati estremi si rivela una generosità e nobiltà dell’animo che deve sempre farci riflettere.

Possiamo conoscere tante persone che non hanno mai avuto neanche una indagine nei loro confronti.. eppure non saprebbero rinunciare a niente neanche verso coloro con cui vivono da anni. E ci sono persone che, magari, hanno fatto cose estreme e deprecabili, atti di sangue, ma.. sono state capaci di un atto di generosità così violento che ti strappa letteralmente il cuore dal petto.

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Ecco ero giunto alla fine della libertà e il giorno del mio arresto si è spento anche il sogno di potermi creare una famiglia con la persona che amavo più di ogni altra cosa, la donna che in quel tempo di lavoro sui monti ogni volta che potevo andavo a trovare. Questo distacco è stato una cosa tremenda, troppo dolorosa anche solo a parlarne, ed è il motivo per il quale in queste pagine non sono riuscito a parlare di lei, e non credo che per la mia compagna la sofferenza sia stata tenue. Sono certo che le è stata per lungo tempo insopportabile, ma sono stato costretto dalla forza dell’ingiustizia a dare uno strappo netto, per evitare che, andando avanti, sarebbe stato ancora più difficile lasciarci. 

Fin dal primo contatto epistolare, anche se è stato difficile trovare le parole meno amare per dirle che era tutto finito, ho cercato di spiegarle meglio che ho potuto la mia intenzione di chiudere la nostra importantissima e bellissima esperienza di una sia pur parziale vita insieme. Una lettera che ho dovuto scrivere dozzine di volte. Non mi riusciva farne una copia senza che fosse inzuppata di lacrime. Ancora oggi, dopo lunghissimi anni, scrivendo, i miei occhi si velano di inquieta tristezza mischiata a lacrime amare, anche pensando a quei figli che non sono mai nati. Ma la tecnologia di oggi è impermeabile all’umidità. Le lacrime non sbiadiscono la scrittura. Il computer nega la mia emozione più vera.

Lei per lungo tempo ha continuato a scrivermi ed io ho continuato nel mio doloroso e ostinato mutismo, credendo di fare la cosa più giusta, finché lei ha ceduto alla mia decisione. Con lei mi sono comportato da spietato dittatore, difficile capire se la nostra rinuncia e il suo enorme sacrificio  siano stati veramente un bene. Io posso solo immaginare quale è stato il suo dramma, ma è andata così. Se potessi tornare indietro non so se avrei dato un taglio così netto. Magari avrei cercato di convincerla gradualmente, che per lei sarebbe stata la cosa migliore da fare. Oggi sento un grande rispettoso voler bene nei suoi confronti.

Per grande rispetto di questa meravigliosa donna non pronuncio nemmeno il suo nome, ma mai nessuno potrà cancellarlo, come pure la sua immagine dentro di me. La ringrazierò per sempre per i ricordi bellissimi che mi ha ha lasciato.

“E’ la mia vita”… di Francesco Annunziata (seconda parte)

Amore3

Questa è la seconda parte del libro che il nostro Nellino -Francesco Annunziata- detenuto a Catanzaro, sta scrivendo.

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Diventano contrastanti i sentimenti d’amore tra la felicità per avere trovato finalmente l’anima gemella e costringerla a vivere un amore castrato, monco, a metà.

Lui. Vorrei tanto prenderti per mano ed accompagnarti e accompagnarmi a te lungo il viaggio di questa vita che ci ha condotto a riunire le nostre anime chissà quanto disperse.

Ci vuole coraggio, molto coraggio per affrontare l’amore.

Sono pochi coloro che ci riescono in queste circostanze. L’egoismo prende facilmente il sopravvento, “legarti” a me, trattenerti accanto a me, assecondando il tuo desiderio, sarebbe da parte mia un atto di egoismo puro.

Sfuggo dalle mie sofferenze rifugiandomi in te.

Troppo grande il dolore sarebbe lasciarti andare via.

Non sono così forte come pensi. Altri ci riescono, io no. Eppure è quella la scelta più giusta da fare. In questo luogo l’amore non ci è concesso.

Si può amare una donna, e allo stesso tempo costringerla a condurre una vita senza il suo amore?

L’amore è anche saper rinunciare a qualcosa di così prezioso, è un sentimento troppo grande che non si può racchiudere in una parola.

Credo sia possibile scegliere di amare in molti modi.

Molte volte amare può voler dire soffrire, esistono amori che non vengono vissuti per tante ragioni: responsabilità, clandestinità, egoismo……

L’amore è un sentimento che quando si prova non si può rinunciare a esprimerlo.

Noi non ci siamo ancora visti, eppure parliamo di fare l’amore, desideriamo l’amore e lo vogliamo con tutte le nostre forze. Non ci siamo ancora visti, eppure non ci spaventa il tempo che ancora dovrà trascorrere affinché ciò accada. Ti giuro che scapperei da quest’amore se questo fosse possibile. “Odio” chi è fortunato, chi può incontrarti ogni giorno.

Non ci siamo ancora visti, eppure sappiamo di “noi”, più di quanto riusciamo a sapere di noi stessi. Dai nostri odori, sapori, anche se immaginati, li abbiamo comunque fatti nostri, ormai ci appartengono.

Non voglio rinunciare a te, anche se dovrei.

I ritardi delle poste italiane in una situazione del genere possono causare indicibili sofferenze, una storia d’amore vissuta nel 21 sec., col solo mezzo delle lettere, è paragonabile a quelle del medioevo con i piccioni viaggiatori… Purtroppo questo è uno dei problemi che si devono affrontare in queste condizioni. Il potere delle lettere a volte può essere anche quello di “ucciderti” per un imprevedibile ritardo dove nessuno ha colpe…

Vicini ma lontani… in una serata tra amici il pensiero corre veloce alla persona che vorresti in ogni momento accanto a te… Lo immagini fino a vederlo entrare da quella porta che inevitabilmente resta chiusa…

… Ciao Angelo,

che malinconia in questo momento…

Sono con gli amici, è il compleanno di una delle nostre “piccoline”.

Mi sento inquieta, ho il telefonino in mano con la sensazione di volerti chiamare. Forse in questo momento mi basterebbe sentire la tua voce. Forse No!

Pagherei per vederti entrare.

Pagherei per guardarti negli occhi e vederti sorridere.

Ti guarderei dal divanetto su cui sono seduta, un po’ di secondi, poi chiuderei il mio taccuino e lo poggerei sul tavolino che ho di fronte.

Mi alzerei e ti verrei incontro..

Ti abbraccerei, porterei il tuo volto sul mio petto, forse per farti sentire i bambini del mio cuore, forse per far sentire al mio cuore che finalmente può essere felice.

Vorrei poterti far sentire il rumore della pioggia mentre sei seduto vicino a me, rassicurandoti che non dovrai fare mai più sentire alcun altro rumore.

Farei in modo che gli altri continuassero a lasciarci soli, così come lo siamo stati fino ad ora.

Anche se la voglia di fare l’amore sarebbe tanta, sarei rimasta qui seduta con te, a farmi raccontare dai tuoi sguardi, dai tuoi occhi, tutto ciò che fino ad ora mi hanno raccontato solo delle parole scritte.

Ci sarei rimasta per ore.

Ci rimarrei per sempre!

Ti avrei vicino, avrei i tuoi occhi e starei a guardarti, provando emozioni ad oggi sconosciute.

Anche nel caos avrei udito i tuoi pensieri…..

Avrei finalmente potuto toccare le tue mani, che ora finalmente stanno addolcendo i miei palmi.

Ne posso sentire la sensazione.

Così come accade adesso mentre ti scrivo…

I wish you were here…

Se questo non so cosa sia, se questo non l’ho mai provato, né sentito, né compreso, adesso non mi spaventa, non temo ciò che sento.

Soltanto… vorrei tu fossi qui.

Il desiderio di aversi… di stare insieme… causa uno sconforto che non è percepibile ma solo intuibile, tra loro sanno che questa è una condizione che dovrà durare ancora per chissà quanto tempo e capita che in momenti un po’ così. Il cuore non ammette ragioni, che la ragione ben conosce.

Come si può fare per farsi sentire quanto più vicini possibile, come se fossero insieme nelle quotidianità? Ma sì! Anche se al giorno d’oggi pare che sia un gesto superato, è sicuro che a nessuna donna di questa terra, dispiace ritornare ai tempi che furono, quando gli uomini erano galantuomini galanti, gentili e cortesi, insomma prima che giungesse quella parità dei sessi per la quale le donne hanno tanto lottato e che ora sembra avere dei risvolti non tanto piacevoli; dal posto dove si trova e per  le difficoltà che si possono immaginare incontrerà, per farle avere dei fiori, sarà sicuramente un gesto mai banale.

Lui:

Posso comprendere quanto possa essere difficile per te l’attesa di un momento, che tarda ad arrivare. Ricordi quando ti ho detto che forse l’amore da solo non può colmare tutte le altre necessità che comunque fanno parte dello stesso?

Tu mi chiamavi pazzo, cosa dici ora? Ora pare che il terreno sotto i piedi ti stia mancando, il tempo ti sembra interminabile. Neppure il più grande degli amori può vivere monco, castrato nei suoi elementi più fondamentali.

A me basta anche solo questo sorriso accattivante, mi basta anche solo che mi guardi, mi basta anche solo la tua ombra. Io non ti chiedo nulla se non pregarti di non farti male. Sarà difficile superare indenni ciò che ci aspetta.

Perdona le mie stupide paure, sono le paure di un uomo innamorato, che teme, a giusta ragione, di perdere un dono tanto prezioso, quale sei tu.

Sei così bella dentro e fuori, come posso pensare di trattenerti a me, se non potrai mai avermi, se non proprio mai, per ancora tanto tempo? Domani incontrerai un ragazzo che ti piace e al quale tu piaci, quale sarà il tuo freno? Un uomo che non hai mai visto?

Il nostro è l’amore ideale, ma questo esiste? Anche il più grande degli amori ha bisogno di un raggio di luce ogni tanto, noi non abbiamo neanche quello. Non abbiamo altro al di fuori di quello che sentiamo nei nostri cuori. 

Lei:

Oggi ho ricevuto un pugno di stelle…

Erano chiuse in una busta da lettere indirizzata proprio a me!

In una giornata così soleggiata chi avrebbe potuto inviarmi delle stelle?

Sono sicura che se ti chiedessi di accendermi il sole, in una fantastica notte, solo per noi, tu lo faresti.

Sono sicura che se ti chiedessi di fermare il tempo, perché la mia carrozza non mi porti via dai tuoi sogni, tu lo faresti, ma saresti troppo preoccupato, per non farmi soffrire, da fare in modo, che io posticipassi la mia partenza prima che il sole spunti all’orizzonte.

Solo tu mi fai sognare, sorridere, sospirare, desiderare, soffrire, commuovere, emozionare, viaggiare, saltare, camminare.

Il fatto che ci si possa innamorare per corrispondenza è bellissimo, non riesco a capirne la possibilità, eppure dovrei ricredermi.

That something in my self I think is something from yourself.

Or maybe you are!

The other side of  ourself.

Mi trasmetti tanta energia, la tua libertà, la tua bellezza, perché sei una persona bellissima, sei pieno di vita, di solarità, che quando ti leggo, non riesco a immaginarti, mentre mi scrivi. Mi dici che l’unico muro che ci separa è quello di cemento. E’ vero, ma ogni tanto lo dimentico anche io e quando me ne ricordo, vorrei sfondarlo!

I hope I’ll meet you tonight in my dreams.

Good night.

E’ tutto molto bello quello che stiamo vivendo. Forse, con un po’ di incoscienza. Quando si procede così verso l’ignoto tendenzialmente si dovrebbe avere anche un po’ di timore.

Come dicevi tu all’inizio, pensi dovremmo stare più attenti? Tu hai detto che io sno un treno in corsa che potrebbe fermarsi alla tua stazione. Se tu fossi un treno in corsa, ti fermeresti alla mia fermata?

Anche io come te sono molto fisica e penso sempre al futuro, ma c’è una filosofia secondo cui, per vivere bene con se stessi e con gli altri, bisogna pensare solo ed esclusivamente al presente, ora e qui.

Io adesso, in questo momento, sono un treno in corsa che ha deciso di fermarsi alla tua stazione.

Sali?

Hai ragione, uno matto come te non mi era mai capitato… Che bella sorpresa che sei, che bel regalo…

Se ho te vicino, no ho bisogno di altre stelle.

Io ti aspetto…

Frasi incomprensibili al resto del mondo, ma non al Cielo, che scruta e conosce i loro sentimenti. E’ testimone dei patimenti che infligge la lontananza e molte volte presta loro le stelle e la luna del firmamento  a fare da messaggeri. A sconfiggere la distanza, questa volta, li soccorre il vento, altro fedele messaggero, che presta le ali al suono delle loro parole, parole d’amore… che si incrociano e confondono nello spazio che li separa, superando alte mura e recinti metallici…

Una finestra fatta di fredde sbarre, che si disinteressano dei sentimenti, che impediscono ricongiungimenti, che ti negano qualunque libertà. Anche quella di amare, di essere vicino a chi desideri e ti desidera con tutte le sue forze. Sbarre che ti negano la possibilità di toccare quella che senti essere l’altra metà di te stesso. Sbarre che ti costringono a vedere il sorgere dell’alba, un’alba già “tramontata”…”.

Una finestra dalla quale vedi il mondo che va avanti senza di te. Dalla quale ti fermi a contemplare l’orma, l’aurea, lasciata dalla figura che per Lui ha le sembianze di un angelo. Un angelo con “ali d’amore” che prima l’ha cercato, poi l’ha trovato e infine l’ha sconfitto un semplice… ti amo!

… che voglia infinita di viverti che ho!

Il  sogno che il nuovo anno porta con sé è quello di incontrarsi, toccarsi… guardarsi  e finalmente sorridersi negli occhi… ma, è un sogno che si infrange contro la sordità delle norme burocratiche che impediscono agli amori appena nati, non formalizzati, non certificati, non timbrati… come un “prosciutto”, di rivendicare il diritto di viversi… legittimamente un sentimento che va oltre un semplice pezzo di carta, che non abbisogna di un riconoscimento legale perché la sua legittimazione viene da una bel più altra Volontà… Autorità…

Stretti da un legame profondo come le fosse delle Marianne… la lontananza comincia a farsi sentire… E’ frustrante essere lontano dalla persona amata, non poterla abbracciare, baciare, coccolare, giocarci insieme…

Anche questo è il carcere. Soprattutto questo… Sei una proprietà… quella dello Stato. Ormai la tua vita non è più tua… La perdita della libertà non è solo fisica, ma anche spirituale… psicologica.

Non sei libero di decidere nulla… nemmeno di incontrare la persona per la quale saresti disposto a sacrificare la tua di vita…

Un nuovo inizio, come il nuovo anno. Un anno che serberà palpiti di cuore e sofferenze d’amore, gioie e dolori.

Lunghe attese, che a volte consumano intere esistenze, nella speranza della grande occasione, il grande Amore… che per alcuni potrebbe non giungere mai, per altri potrebbe arrivare troppo tardi… altri ancora se lo lasciano sfuggire per paura…

Chi invece ha il coraggio di coglierla, nonostante le difficoltà, gli ostacoli… vivranno… sì, potranno dirsi vivi… perché ogni storia d’amore ha in sé una forza, una energia capace di superare qualsiasi difficoltà…

Una nuova vita… come l’anno che sta nascendo… pregno di promesse… di aspettative… come l’amore che cresce e mette fine all’agonia dell’anno appena trascorso, chiudendo quello di una vita ormai passata… che sopravvive… ancorata in una realtà parallela… quella dei ricordi…

La penombra della sera presta il suo manto ai due amanti… celandoli al resto del mondo, ma non ai loro cuori, che sono esplosi in un turbine di emozioni… con un sentimento che travalica confini e dimensioni… divenuto irrefrenabile… indissolubile… vive in ogni fibra del loro essere… dei loro corpi…

Un incontro inaspettato… ma voluto… volato sulle leggere ali della sorpresa, del vento che ha guidato le loro poche parole, quelle che sono riusciti a pronunciare… che superando mura e cancelli, sbarre e spazi… hanno portato in quel luogo di desolazione… di separazione… di dolore, le speranze e la gioia che può portare solo un amore… un vero amore…

Ascoltare il flebile suono della voce dell’altro è stato come prendere coscienza della sua concreta esistenza. Rendendo reale quello che fino a quel momento era stato poco più che un sogno….

Lui:

Io sono innamoratissimo di te e questo sentimento, nel bene mi conduce alla felicità, ma ritengo che sia una felicità egoistica.

Son un generoso, pertanto non posso soffrire per questo.

Credo che certi momenti siano fisiologici in un uomo innamorato che pensa, prima di se stesso, all’altra persona. Quando penso a te, penso a una ragazza bella, fuori dal comune, che farebbe la felicità di qualunque uomo e che merita di essere felice. Io “la costringo” in un rapporto monco, l’attiro a me, cosciente delle enormi difficoltà che dovrà affrontare per sostenere un peso, come quello di un amore, con una persona che non c?é. Cero, io sto bene. Questa è LA MIA condizione. Non la sua. 

Queste sono LE MIE colpe. La “costringo” ad amare un uomo che è in carcere, che è stato un delinquente, quindi domani sarà costretta ad affrontare il giudizio e i commenti che sono scaturiti da quelle convenzioni sociali secondo cui, ormai, chi è colpevole lo è per sempre. I litigi con i propri genitori, che comprendo e che comprenderai anche tu. Qualunque genitore desidera il meglio per la propria figlia e converrai con me che la notizia: mi sono innamorata di un “mafioso” o di un uomo che è stato condannato per mafia, è da shock. Il conflitto è aperto dentro di me. Un conflitto tra l’innamorato  e il responsabile. Un conflitto tra quella che è la mia felicità odierna e quella felicità che, non puoi vivere tu oggi, a causa della mia assenza.

Amore mio, credimi, è bellissimo sentirsi dire che mi aspetterai tutta la vita, ma io so quanto sia una sofferenza. Non fraintendermi, tu aspetti, perché in questo momento non ha desiderio di altro, quindi è “facile” aspettare. Mi accorgo che stavo per intraprendere un discorso da “fidanzatino geloso”! 🙂

Come facciamo ad addentrarci in questi ragionamenti senza esserci mai sfiorati? Follia! Bhè! Devi riconoscere che, dal primo momento, ti ho sempre messa in guardia che qualcosa sarebbe successo, solo che dimenticavo di dirlo anche a me stesso! 🙂

… Ma questo incontro… altro non è stato che un sogno… un bel sogno… che quando è finito… ha riportato Francesco alla cruda realtà….

Il bello dei sogni… come sappiamo tutti… è che non costano nulla…  e possono ripetersi tenendoci compagnia nelle notte più solitarie…

Lei:

Eccoci al nostro posto. Una volta incontrai un amico dopo avere trascorso la notte a scriverti, mi chiese cosa avessi, gli risposi che avevo passato la notte a scrivere ad un detenuto, ma non sapeva che non era “un detenuto”, ma un ladro d’amore.

“Ladro d’amore” converrà metterlo virgolettato… perché diversamente si rischia l’ennesimo processo… e qua non finiamo mai… :-)!

Lei:

…. Pensiero…

Vorrei tu non dimenticassi mai un concetto

tanto importante che ormai

è entrato a far parte di noi e che

probabilmente potrebbe aiutarci a “definirci”.

è un concetto fondamentale

in un rapporto come il nostro

perché ci da quel respiro che

ci fa vivere

ci da quel mordo allo stomaco che

ci fa sentire in bilico.

tra una emozione e un desiderio.

E’ un concetto semplice…

che poi non è soltanto semplice

o meglio: lo è nella misura in cui

è chiaro

è presente

è vivo

E’!

E’ un concetto che appartiene a molti ma

che per ognuno assume un significato diverso.

E’ qualcosa che scorre nel mio sangue

come vorrei scorresse nel uo

E’ un concetto che ci unisce

te ne sarai accorto che

ci guida in questo pazzo cammino che abbiamo scelto di percorrere

Scelto?

Non saprei…

certamente ce lo siamo ritrovati davanti e

ci ha affascinato

Pazzi noi

oltre quel gradino di luce

non ci abbiamo visto

ne ci vediamo granché

eppure ci ha conquistati

imponendoci di continuare

a percorrerlo

E ancora

nonostante non scorgiamo nulla

ogni volta che ci fermiamo

a rifletterci su 

ogni volta che ci fermiamo

a guardare oltre

non facciamo altro che

rimanere abbagliati dalla luce che

in quel punto ci illumina

come se ci muovessimo mano nella mano

in una buia selva

ma a cavallo di una stella… che

poi sarà proprio buia?

Più che buia io la vedo variopinta

Misteriora

senza fine

senza bagliori

ma nemmeno senza ombre sinistre…

Ecco appunto

magari è questa stella che

ci accompagna che

non ci fa vedere oltre?

Pazienza

amore mio

finché tu sarai al mio fianco

 il buio non mi toccherà

finché saremo insieme

attorno a me

altro non ci sarà

se non tanta luce e

la consapevolezza di

un lieto orizzonte.

dunque 

utilizzo questo metodo che

magari ti porterà un po’ di confusione in più

 dentro la tua testa

giacché non voleva riempirla di parole

ti tocca

amore mio

perché voglio stare con te

in ogni angolo della tua vita

perché tu non dimentichi mai

l’importanza e la realtà

di questo grande concetto

che cerco di comunicarti in questi piccoli foglietti

questo

è quello che ti voglio dire:

… … …

… …. secondo te? … ….

… … ….

… … …

…ti amo!!!!!

To be continued….. :-)!

A Francesca, dopo il colloquio… di Ninì Pavone

Love

Nino Pavone è il fratello del nostro Piero Pavone, detenuto a Spoleto.

Nino è detenuto a Palmi e, dopo circa un’ora da un colloquio avuto con la moglie, ha scritto questo bellissimo testo.

Testi come questi sono… “Lezioni d’amore”.

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Palmi   03/06/2014

Ciao Francesca!!! Amore mio!!!

Non più di un’ora fa abbiamo fatto il colloquio e già mi manchi. Sento forte ancora il tuo profumo tra le mie mani e il sapore dolce delle tue labbra di quel bacio che furtivamente ci siamo scambiati.

Sono rientrato in questa umida e cupa cella ed è così intenso il pensiero di te, che non mi trattengo un solo attimo per esprimerti ciò che provo. Sei un’emozione unica che si rinnova ogniqualvolta i miei occhi incontrano i tuoi.

Amore mio, grazie per la tua presenza nella mia vita, non vorrei mai vivere un solo istante in un mondo dove tu non ci sarai e non vorrei mai una vita in cui tu non ci farai parte.

Io che dovrei starti accanto nei momenti tuoi difficili, accanto alle tue esigenze, ai tuoi desideri, io che avrei dovuto stare accanto ad ogni tuo respiro, accanto ai tuoi problemi e invece non ho fatto altro che presentarti il conto dei miei problemi. Perdonami se puoi, tesoro mio!

Sono stato spogliato  di tutto, mi hanno sbattuto per terra, calpestato i miei sani principi, offeso la mia onestà, rubato la mia libertà e sequestrato il mio corpo, segregato in questo limbo. Ma non potranno mai togliermi il più nobile dei sentimenti: “l’amore”. Quel puro sentimento che nutro per te, mia adorata Francesca, che sei la forza giusta per potermi rialzare e ricominciare, ricominciare tutto da capo insieme a te, anima mia. E sulle ali dei miei pensieri volerò verso il mio destino, contando il tempo a capo chino e non mi importa più di niente, di questo mio presente, di questa vita mia dolente. Solo tu nella mia mente. Tutto passa come magia, sorride il cuore e l’anima mia. Uno sguardo, una carezza, un sorriso, un raggio di sole sul tuo viso e le tue mani tra le mie, un intreccio di poesie. Mi manchi, ti cerco, ti voglio, come un’onda cerca il suo scoglio, come noi due in un prato fiorito… ti amo di un amore infinito.

Dolce stella del mio cuore, ti ho dedicato questo piccolo saggio di puro amore, non avendo altro da poterti offrire. Vorrei tanto fare di più, andando oltre ogni confine.

Vorrei essere la tua lacrima, per accarezzare il tuo dolce viso; vorrei tanto essere un alito di vento, per accarezzare i tuoi biondi capelli; vorrei tanto essere il sole per accarezzare la tua candida pelle; vorrei tanto essere la notte per accarezzare i tuoi sogni; vorrei tanto essere il cielo, per farti smarrire nell’immensità del mio amore, ma sono soltanto me stesso e nel mio cuore ci sei soltanto tu… mia piccola favola blu, Francesca!

Delle mie pene non disperare. Tu non piangere per avere perso il sole, altrimenti le lacrime non ti lasceranno ammirare le stelle (i nostri adorati pargoletti).

Amore mio, questa notte volgi lo sguardo al cielo e fissa una stella, la più bella, la più luminosa e raggiante… io sarò lì ad attenderti, ti prenderò per mano, ti terrò forte tra le mie braccia, ti porterò in giro per l’universo, oltre i confini di ogni fantasia. Ti porterò dentro i miei sogni per farti ammirare il riflesso di te, gireremo fino all’alba e, per ogni stella che affronteremo, sappi che è un mio dolce pensiero per te.

Francesca, il nostro amore non morirà mai, il nostro amore va oltre la vita, perché è un amore dell’anima e l’anima non muore mai.

Ti prego amore mio, non stancarti mai di correre tra i miei pensieri ed il mio cuore.

Adesso non mi rimane che ingannare il tempo, quel tempo senza tempo, che manca al nostro prossimo incontro, ove io possa ancora una volta specchiarmi nei tuoi magnifici occhi verdi, ove possa accarezzare le tue mani, coccolarti e nutrirmi del tuo amore. Concludo questa missiva, ricordanoti che ogni singola parola è stata scritta con il cuore e ti lascio per ogni riga di queste pagine un frammento di questo mio cuore.

Custodiscilo bene e abbine cura, lo stesso farò io con il tuo: lo custodirò gelosamente nel più profondo della mia anima, nella cassaforte dei miei puri sentimenti.

Mio dolce amore, io ti amo… semplicemente, ma intensamente. Mentre ti stringo forte al cuore, tu goditi i miei più calorosi abbracci.

Ti bacio ad occhi chiusi e con l’amore che solo noi conosciamo. A presto mia adorata Principessa!!! 🙂

Tuo per sempre

Ninì

PS: Dai una dolce carezza e un forte bacio ai nostri amati cucciolotti, da parte di papà e come solo un cuore di mamma sa fare!!!

PSII: Nel mio cuore, nella mia mente, nella mia anima, solo tu!!!

Lettera al papa da uno “scomunicato”…. di Nino Mandalà

Pope Francis' General Audience

Nel suo recente viaggio in Calabria, il Papa, nella sua omelia a Cassano Jonico, ha lanciato l’anatema contro tutti i mafiosi (ricomprendendo gli appartenenti alla mafia siciliana, alla ndrangheta, alla camorra), scomunicandoli.

Certamente un gesto forte e senza precedenti, che è espressione di una ribellione morale contro tante ingiustizie.

Un gesto che, però, ha fatto sentire, tanti detenuti che provengono dalla file della criminalità organizzata, ancora più abbandonati e rejetti. Uno di questi è Nino Mandalà che ha voluto inviare una lettera al Papa. Io credo che tanti detenuti abbiano interpretato le parole del Papa come una “espulsione definitiva” dalla Chiesa di chiunque sia stato, nel suo percorso di vita, mafioso. Io credo che il Papa abbia voluto scomunicare chi agisce attualmente con pratiche mafiose. Ma che la sua scomunica non vada intesa per chiunque sia in carcere per reati di mafia, specie se lontano ormai da quel mondo. Comunque questa è la percezione che si è creata.

Io credo che il Papa, in un successivo intervento, dovrebbe fare capire che  quella scomunica, non esclude la comprensione e il perdono per chi è in carcere, specie da tanti anni, ed è lontano ormai dai circuiti della violenza. Una lettera in cui faccia capire che, nonostante gli errori che uno possa avere fatto nella sua vita, c’è sempre, verso di lui, accoglienza e amore.

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Santità

i mafiosi sono stati scomunicati e in conseguenza di questa damnatio non avranno accesso alle funzioni religiose né potranno accostarsi all’eucarestia.

La Santità Vostra, con una furia accecata dall’ira, ha inserito contesti differenti ad una medesima terribile categoria del male e ha posto fuori del gregge della Chiesa i mafiosi, allo stesso modo in cui lo Stato italiano li ha dichiarati cittadini indegni e qualche politico, in cerca di una forte visibilità, ne auspica la morte in carcere in virtù del loro status, anche se hanno già scontato  la pena per i reati che hanno commesso. Un’alta istituzione religiosa si è mischiata con le crudeli necessità della giustizia terrena alla stregua di un qualsiasi stato laico.

Mi ricordo di quando studiavo il catechismo e mi imbattei con emozione nelle sette opere di misericordia. Fra esse: visitare i carcerati. Sono opere che si fondano sull’amore che Von Balthasar definiva “accordo incondizionato con la volontà di Dio”, e mi riesce difficile pensare che la volontà di Dio sia contenuta in un anatema che si priva dell’amore e lo sostituisce con una intransigenza  senza misericordia, con la chiusura al perdono nei confronti di uomini che hanno sbagliato, ma che con la scomunica sono relegati definitivamente fuori dal recinto della redenzione.

I sacerdoti, i missionari, i diaconi che operano dentro le carceri, cosa diranno ai detenuti condannati per mafia?

A scanso di mortificanti discriminazioni io, per esempio, domenica non sono andato a messa. Mi sono detto: vuoi vedere che il sacerdote mi nega la comunione?

E non sono il solo. Sono testimone della costernazione di tanti compagni che vivono questa scomunica come una inaccettabile espropriazione della loro fede sincera, altro che ritualità profana la quale in alcuni casi, lo ammetto, viene ostentata.

Che facciamo noi mafiosi (veri o fasulli) in carcere e fuori? Al disgusto che suscitiamo nei bravi e virtuosi cittadini che prendono le distanze da noi come si fa con gli appestati, dobbiamo aggiungere da oggi in poi la clandestinità della nostra fede nascondendo al prete l’identità mafiosa con cui siamo stati marchiati?

E la Santità Vostra, così intransigente nei confronti dei mafiosi, lo è altrettanto nei confronti di chi pratica la tortura, allorché la condanna con parole sdegnate, senza però puntare il dito contro i nostri governanti che non si fanno scrupolo di infliggere l’ergastolo e il 41 bis, un regime differenziato inumano e crudele che non fa onore a un Paese civile? Non dovrebbe questa vergogna far vibrare di indignazione il suo cuore e suscitare l’ira? Einvece la Santità Vostra  aggiunge alla tortura la scomunica!

Mi perdoni, ma ho l’impressione che la Santità Vostra non sia severa in maniera equanime, che veda il male, brandisca la severità dell’Antico Testamento e condanni a vagare nel deserto il popolo infame dei mafiosi, ma non sia capace di vedere il male quando a praticarlo sono i farisei che spacciano la tortura per giustizia.

Il male è male, Santità, dovunque alberghi e non è un male minore quello praticato da personaggi paludati che si annidano all’ombra delle istituzioni.

Il Papa deve sempre snidare i farisei e cacciarli fuori dal tempio, e deve sapere esercitare il perdono nei confronti di chi ha sbagliato, come ci insegna la parabola del figliol prodigo.

Ho la sgradevole sensazione che il Suo anatema vada nella direzione opposta.

Con amore immutato, un Suo figlio, nonostante tutto.

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