Pubblico oggi un testo meraviglioso, che ci ha fatto pervenire la nostra Grazia Paletta.
Un testo scritto da Gioacchino Mineo, detenuto a Voghera, per la moglie.
PS: l’immagine che accompagna il post è la riproduzione di un dipinto di Maria Rosa Agati.
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A MIA MOGLIE
Forse fu sogno, forse fu realtà…non sono sicuro
Quando i ricordi si fondono con i sogni…tutto sembra vero.
La notte era limpida, le stelle sembravano diverse dal solito
Ebbi l’impressione che mi stessero sorridendo,
e, più forte che mai, splendevano nella volta del cielo scuro.
Rimasi meravigliato e un poco incredulo.
Ad una ad una le guardai attraverso i quadratini della rete
Che ricopre la finestra della mia cella.
Ne inquadrai una, splendeva più delle altre, e con mio grande stupore,
mi accorsi che veramente mi stava sorridendo.
D’un tratto la vidi muoversi, e affascinato da quel grande spettacolo
Continuai a seguirla nei suoi movimenti.
La vidi avvicinarsi a grande velocità, e mi sembrò che mi venisse addosso,
poi, pian piano rallentò la sua corsa e si rimpicciolì fino a diventare un puntino
di luce, dalle dimensioni del quadratino attraverso cui la guardavo.
Entrò nella stanza e mi parlò.
Ero meravigliato, estasiato, e mi sentivo felice, credevo fosse tutto vero.
Mi concentrai su quell’essere incorporeo,
e notai che aveva assunto la forma di un uccellino, era fatto di mille colori,
e splendeva così forte da illuminare tutta quanta la mia cella.
-“ Vieni con me – mi disse- ti insegnerò a volare!”-
-“ Non posso –gli risposi – così grande e grosso come faccio a passare attraverso
le sbarre, tu sei piccolo e puoi farlo!”-
-“ Anche tu puoi farlo, basta volerlo!”- replicò -“Questa gabbia può imprigionare
soltanto il tuo corpo, la tua mente e il tuo spirito sono liberi, nessuno potrà mai
imprigionarli se tu non vorrai! Vieni!.. le sbarre non potranno fermarti!”-
Mi sentii toccare la mano, e insieme a lui spiccai il volo, ero libero!..
Stavo volando, e guardavo il mondo dall’alto!
-“ Dove vuoi andare?” – mi chiese, ma lui già sapeva,e senza avere il tempo
di rispondere, mi ritrovai a casa.
Era uguale a quando l’avevo lasciata.
Entrai in camera da letto e vidi il mio angelo custode.
Come sempre dormiva sul fianco destro, abbracciato al mio cuscino,
che invidia provai per lui, una volta c’ero io al suo posto!
Mi sedetti, e la guardai, com’era bella!.. anche con gli occhi chiusi,
il suo viso splendeva di luce e di bellezza!
La osservai attentamente e notai un velo di tristezza,
forse anche lei stava sognando.
Mi chiesi se il suo sogno fosse bello come il mio, e sperai di si.
Quanta sofferenza ha provato questa grande donna, pensai,
stare appresso a me per tanti anni senza stancarsi mai.
E’ lei a darmi la forza per continuare a vivere.
La grande storia d’amore che iniziammo trentasette anni fa sono certo che la
vivremo fino in fondo.
Il fato malevolo che si accanisce contro di noi neanche questa volta l’avrà vinta,
noi vinceremo!
Cercai di svegliarla, la chiamai, ma non rispose, l’accarezzai, ma non si mosse,
avvicinai la mia bocca alla sua e la baciai teneramente sulle labbra,
mosse teneramente la testa, ed ebbi l’impressione che mi stesse sorridendo.
Tornai a gridare il suo nome, ma neanche questa volta rispose.
Pregai, implorai quell’esserino che mi accompagnava di svegliarla
-“ Non si può fare –mi rispose- noi siamo soltanto un sogno!..”-
-“ Fammi entrare nel suo, questo puoi farlo! –“ dissi
Entrai nel suo sogno e la vidi, era lì, davanti ai fornelli intenta a preparare
qualche specialità; mi avvicinai piano e l’avvolsi tra le braccia.
Lei meravigliata mi guardò, e con un fil di voce rotta dall’emozione mi disse:
-“ Come mai sei qui, ti hanno scarcerato?..-“
-“ No amore mio, avevo bisogno di stare un poco con te e sono venuto a trovarti
Mi manchi tanto! La vita lontano da te ha il sapore del fiele, dolci sono i tuoi baci,
soave suona la tua voce, che melodia le tue parole!
-“ Baciami, amore mio, sostituisci l’amaro fiele della mia bocca col dolce miele dei
tuoi baci. Stringimi forte e non lasciarmi andare via, con te voglio restare
abbracciato fino all’ultimo respiro! Tienimi stretto, ch’io possa sentire il tuo cuore
battere nel mio, poggia la tua fronte nella mia, ch’io possa liberare la tua mente
dalle angosce e restituire il sorriso al tuo splendido viso.
Sorridimi, ch’io possa illuminarmi d’immenso e scoprire che la ragione della mia vita
sta dentro al tuo sorriso! Perdonami per tutto il tempo perduto!
La sofferenza che leggo nei tuoi occhi mi trafigge il cuore e mi crea un grande dolore.
Quando vieni a trovarmi mi sorridi, scherzi, sei contenta. –“ Come va?-“ti chiedo-
E tu:-“ Va tutto bene, non preoccuparti, stai sereno!”-
So che vuoi illudermi, io fingo di crederti, ti sorrido, e mentre i nostri cuori grondano
Sangue ci stringiamo in un forte abbraccio, e, per quell’istante, dimentichi della
nostra condizione, ci sentiamo felici.
Che grande miracolo l’amore! Ci tiene uniti pur essendo divisi!
-“ Tu non puoi immaginare quanto ti amo! –mi dice –“ lo so amore mio, il tuo amore
è grande come il mio!”- rispondo.
Quanta pena proviamo l’uno per l’altro, lei soffre per la mia sofferenza, io soffro per
la sua. Ci guardiamo negli occhi, sorridiamo, siamo felici di stare insieme.
I nostri cuori sono gonfi d’amore, ci abbracciamo, ci baciamo come facevamo nei
giorni felici del passato; tutto sembra vero, quando nel momento più bello il mio
compagno di viaggio mi dice: -“ E’ ora d’andare!”-
Adesso mi trovo nella mia cella buia, guardo il cielo e non vedo più le stelle,
una coltre di nuvole scure le copre alla mia vista; e mentre rifletto sull’avventura
vissuta poco prima vedo un puntino di luce brillare lontano, poi s’ingrandisce
assume la forma di un uccellino, mi saluta con un battito d’ali e sparisce.
E’ quasi l’alba, è l’ora del caffè.
Nel silenzio del mattino rivedo il viso del mio dolce amore, le do il buongiorno con
un bacio sulle labbra e mi chiedo se anche lei ricorderà l’incontro dei nostri sogni.