Iniziamo oggi ad inserire un racconto a puntate di Carmelo Musumeci, “L’amore perfetto“.
Si tratta di un racconto in 5 capitoli, inedito e presentato in anteprima per questo Blog.
Da non perdere!
A presto, per i prossimi…
L’amore perfetto
di carmelo musumeci
Io ho conosciuto Nico.
I nomi, i luoghi, i tempi di questo racconto sono falsi, ma i fatti, le emozioni, i sentimenti e l’amore sono veri.
Primo capitolo
Due giorni all’alba.
Aveva il cuore a pezzi.
Non riusciva a vivere più.
Da molti anni non riusciva neppure a sopravvivere.
Viveva solo per vendicarsi.
La odiava.
Eppure la sua ombra era sempre accanto al suo cuore.
Non riusciva a capire.
Il suo cuore correva da lei anche quando non voleva.
Era ancora innamorato di quella sgualdrina.
La detestava, ma continuava a pensarla.
La sognava continuamente.
Non solo per ammazzarla, ma anche per farci l’amore.
La puttana, tutte le volte che finivano di fare l’amore, gli ripeteva spesso che non l’avrebbe mai lasciato.
Nico fece un grande respiro e parlò fra sé.
Io scemo che ci credevo.
Mosse la testa da una parte all’altra.
Stupido che mi fidavo.
Nonostante gli anni passati sentiva ancora il cuore di quella sgualdrina battere nel suo petto.
Presto non lo avrebbe più sentito battere.
Fra due giorni l’avrebbe ammazzata.
E provava dolore e felicità insieme.
Nonostante tutto quello che le aveva fatto, la puttana era ancora presente nei suoi pensieri.
Non si dava pace.
Amava ancora quella donna.
Per questo fra due giorni le avrebbe sparato in bocca.
Solo così forse l’amore che provava per lei sarebbe morto.
Scosse la testa.
E con voce arrabbiata si disse.
Sgualdrina.
Alzò gli occhi al cielo.
Hai pochi giorni di vita.
Diede un pugno nel muro.
Puttana.
Batté la fronte nel muro.
Non vedo l’ora di spararti in bocca.
E mosse il dito come per premere il grilletto di una pistola.
Due giorni all’alba e poi sarò fuori.
Fece la faccia da cattivo.
Ti verrò a cercare e ti ammazzerò.
Fece un grosso sospiro.
Aveva fra le mani la foto della sua ex compagna.
La madre di suo figlio Nico Junior.
Parlava con lei.
Erano stati fuori insieme cinque anni a spassarsela.
Lei si chiamava Giovanna.
La ricordava ancora bella.
Capelli neri e corti.
Occhi castani.
Lineamenti dolci nel viso.
Lui si chiamava Nico.
Era un rapinatore.
Rapinava le banche.
Lavorava da solo.
Era bravo.
L’avevano preso per la prima volta sette anni prima dentro una banca.
Parlò a voce alta.
Tutti sapevano che Nico in cella parlava da solo.
Puttana.
Diede un morso con rabbia a una mela.
Ti ho lasciato gioielli, due macchine e soldi a palate e tu che hai fatto?
Gli andò di traverso un pezzo di mela.
Ti sei fatta sbattere a destra e a sinistra.
Tossì senza smettere di parlare.
Mi hai abbandonato dopo un anno di carcere.
Nico continuava a guardare la foto di Giovanna.
La sua immagine sembra sorridergli.
Puttana che cazzo hai da ridere?
Buttò fuori dalle sbarre il torsolo di mela.
Presto non riderai più.
Si accese una sigaretta.
I morti non ridono.
Aveva provato tante volte a strappare quella foto.
Non c’era mai riuscito.
Ci provò anche questa volta, ma ci rinunciò subito.
Nico respirò a fondo.
Fissò le sbarre della sua cella e maledì il suo cuore che era prigioniero di Giovanna.
Dei miei soldi non mi hai mandato un euro.
Gli cadde la cenere di sigaretta nella camicia.
Non mi hai mandato neppure i miei vestiti.
Si spolverò la cenere della sigaretta dalla camicia.
Hai messo nostro figlio in collegio.
Iniziò a passeggiare avanti e indietro per la cella.
Non me l’hai più portato a colloquio.
Strinse i denti.
Ti ammazzerò soprattutto per questo.
Sentì aumentare i battiti del suo cuore.
Non tanto per quell’anno che mi venivi a trovare con l’amante fuori dal carcere.
Si prese la testa fra le mani.
Neppure perché ti sei rubata tutti i miei soldi.
Iniziò un andirivieni continuo ed estenuante per la cella.
Ti sparerò in bocca solo perché hai abbandonato nostro figlio.
A un tratto Nico liberò le lacrime dal suoi occhi.
Te la farò pagare.
Non tentò neppure di asciugarle.
La farò pagare anche a me stesso.
Le fece cadere per terra.
Soprattutto a me stesso.
Le voleva vedere per ricordarle quando si sarebbe vendicato.
Intanto Giovanna continuava a stare in un angolo del suo cuore.
Era ancora innamorato della donna che amava e che fra due giorni avrebbe ucciso.