IN DIRITTO- la rubrica giuridica del blog
“In diritto” è la rubrica giuridica del Blog; anche se di argomenti giuridici si parla anche in post al di fuori di questa rubrica.
Questa rubrica è nata da un’idea di Claudio Conte, che è anche colui che, allo stato attuale, ha scritto gran parte dei contributi in essa pubblicati.
Sempre da Claudio è giunta questa riflessione sulla recente sentenza della Corte Europea che è intervenuta in tema di ergastolo.
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Ergastolo. Corte europea sentenza “Vinter and others c. UK” e riflessi in Italia
Si è letto che la Corte Europea ha abolito l’ergastolo.
In verità la Grande Chambre nella sentenza Vinter and others c. UK del 9 luglio 2013, ha dichiarato incompatibile con l’art. 3 CDU la condanna a vita che non lascia il “diritto di sperare” (com’è sintetizzato dal giudice Ann Power-Forde) e non prevede meccanismi giuridici che rendano possibile (non certa) la scarcerazione o revisione della condanna dopo un certo numero di anni espiati (meccanismi non previsti per alcuni reati in England e Wales, nazione dei tre ricorrenti: Vinter, Bamber e Moore).
Mentre resta compatibile con l’art. 3 CEDU la pena dell’ergastolo, seppur solo quello che assicura, in law and in practice, una possibilità di rilascio.
Nei fatti la Corte (con 16 voti a favore e uno contrari) ha scelto di aderire ad uno standard medio tra quelli offerti dai vari ordinamenti giuridici dei Paesi CEDU, ossia tra quei Paesi in cui l’ergastolo non esiste (9) e quelli in cui non è prevista possibilità di rilascio (6).
Le sentenze della Grande Chamber hanno effetti erga omnes su tutte le Parti contraenti e, per quello che può interessare l’Italia (citata nella sentenza come modello di riferimento per l’ergastolo “ordinario”) e in particolare per la questione dell’ergastolo “ostativo” ai benefici penitenziari, possiamo anticipare che i punti rilevanti e innovativi che possono solo implicitamente trarsi (poiché la questione non ha riguardato l’ergastolo ostativo italiano) dalla succitata sentenza sono i seguenti:
1.Il diritto di review (riesame) della condanna all’ergastolo dopo 25 anni di reclusione, fondata sui requisiti e criteri stabilita dalla sentenza per non incorrere in incompatibilità con l’art. 3 CEDU (poiché le leggi nazionali devono tenere conto di quelle sovranazionali).
2.L’irrilevanza della collaborazione come condizione per l’ammissibilità (perché, come vedremo, non è prevista in nessun ordinamento giuridico, nazionale o internazionale).
3.L’irrilevanza della collaborazione come criterio cumulativo per la concessione della liberazione condizionale (escluso in tutti gli ordinamenti giuridici richiamati dalla Grande Camera – per fondare la sentenza e che essendo stati adottati, sono divenuti parametri giuridici vincolanti, ossia condizioni e criteri ex art. 3 CEDU. Ma nonostante la Grande Camera sottolinei che non ha il potere di imporre agli Stati misure e condizioni, resta indiscusso che l’interpretazione autentica della CEDU rimane un esclusivo potere della Corte).
4.La certezza dei criteri, per a conditional release, che non possono risultare discrezionali o sottostare ai capricci dell’autorità competente.
5.”A concrete and realistically attainable chance to regain the his freedom”, ossia una concreta e realistica possibilità, del condannato, di riottenere la libertà.
Questo in estrema sintesi, mentre per un più approfondito commento, rinvio al prossimo scritto.
Claudio Conte
Catanzaro, 14 agosto 2013
Giovanni Zito vi scrive….
Amici, innanzitutto un ringraziamento alla nostra preziosa collaboratrice Mita, che ha raccolto da Giovanni Zito questa sua foto e le risposte ai commenti che ha ricevuto al suo ultimo testo pubblicato (https://urladalsilenzio.wordpress.com/2010/06/20/sono-un-ergastolano-ostativo-di-giovanni-zito/).
Questo post è prezioso sia perché potrete vedere la foto di Giovanni Zito e sia per le risposte ai commenti, con singoli messaggi inviati ai vari commentatori. Ho pensato di pubblicare tutto in un post, anche per fare emergere tutta l’umanità di parole come queste, la genuinità di molte persone recluse da anni, decenni e che vengono rappresentate ai più come mostri o pericolosissimi criminali. E soprattutto L’IMPORTANZA DEL CONTATTO UMANO.. Giovanni ha estremamente apprezzato i commenti. Anche piccoli scritti come i commenti sono delle iniezioni di vita. E voi afferrerete l’affettuosità e il calore con cui risponde. E il desiderio ardente di avere corrispondenze più costanti, per via epistolare.
E quindi vi invito (in primo luogo ai commentatori in questione, e poi a chi vuole) a scrivergli. Consapevoli che non sarete solo lui a ricevere, ma anche voi riceverete tantissimo.. forse ancora di più.
Salutamos
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A CIRO CAMPAJOLA
Ciao Ciro. Ricevo il tuo commento sulla mia persona.
Sono felice che tu nutri la mia mente. Io, Ciro, non chiedo né la pietà, né di essere scarcerato. Ma che ci sia un fine pena. Sì questo lo voglio, Ciro. Come sono gli altri stati europei. Sconterò la mia pena. Sai perché lo faccio Ciro? Perché io non vendo la mia dignità. Combatterò Ciro. Per quello che vale, lo farò, ora e sempre, come tutti i detenuti ergastolani ostativi.
Sono sicuro che le persone come te danno un senso in più alla nostra vita muraria.
Ti abbraccio anche io Ciro.
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AD ANNA MARIA ZANOTTI
Ciao Anna Maria, ricevo il tuo messaggio con piacere. Ridi, ridi Anna Maria. Io sono contento di sapere che tu ci sei. Lo dico con tutto il cuore. Scrivi quello che vuoi. Non ho problemi, credimi Anna Maria. Dove troviamo la forza? Scrivi giusto. Ti dico di più. Se l’Italia potesse osservare, 24 ore su 24, tutto quello che si vive in questi posti come si osserva il Grande Fratello, le persone direbbero.. “non è possibile”.
Comunque Anna Maria.. quella del melone estivo e invernale come qualcosa solo frutto della mia mente? Ma ti posso assicurare che in 10 anni di 41bis non sapevo che esistevano questi frutti. Ma va bene così Anna Maria, ok.
Ti abbraccio Anna Maria. E se vuoi scrivermi di persona, lo puoi fare.
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A PINA ZITO
Ciao Pina, ricevo con gioia le tue parole. Mi fai emozionare tantissimo.
Siete voi la forza, la vita, il coraggio, l’ironia. Diamo sfogo alla nostra mente Pina.
Lo sai che da quando sono detenuto non ho mai scritto una lettera ad una donna che non sia della mia stessa famiglia?
Oggi provo tanta serenità dentro di me, sapendo che ci siete anche voi dentro il mio cuore.
Io non sono un poeta. Non capisco nulla di filosofia. Ma le poche cose che scrivo, lo faccio con rispetto verso tutti, Pina.
Se vuoi scrivermi di persona sai come fare. Ti abbraccio con affetto e con stima.
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A MONICA FINARDI
Ciao Monica,
leggo le tue parole con affetto. Sei tu che illumini questo mio cammino incerto. Io vivo da cieco la mia vita. Ma tu come sempre guiderai il mio vagabondare di questi giorni sterili.
Come tu sai io purtroppo ho altri impegni. E quindi non posso essere presente alla presentazione del tuo libro. Ma sono sicuro che tu sei molto più brava di me con le parole, quindi combatti per me e per noi Uomini Ombra.
Se mi vuoi adottare, scrivimi Monica. Così rispondo alle tue richieste. Non ho problemi e nulla da nascondere.
Guarda che ti aspetto!
Ti abbraccio anche io Monica con il cuore sereno e felice di vivere ancora un giorno migliore di ieri.
Grazie