Le Urla dal Silenzio

La speranza non può essere uccisa per sempre.

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La mia insegnante di arte.. di Giovanni Zito

Questo è un pezzo bellissimo del nostro “autore” più prolifico… Giovanni Zito.. da Voghera.. uno che sembra avere sempre l’ispirazione per scrivere qualcosa.

E’ un atto di amore.. verso una di quelle persone capaci di portare un pò di luce nelle tenebre. La sua insegnante d’arte, nell’ambito del laboratorio di arte terapia che si tiene nel carcere di Voghera.

L’inizio del pezzo è malinconico e maledettaemnte vero… “provatevi a vivere  la stessa identica giornata, con le stesse identiche persone, facendo le stesse identiche cose”.. giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno.. e capirete cosa è davvero la vita di un ergastolano?

E già quello sarebbe stato un senso per questo post… la tortura del tempo potremmo dire.. e la lotta che l’essere umano deve fare per resistere al rullo compressore della routine, specie in contesti dove questo ha un enorme potere, come i contesti chiusi, tipo carcere.

Poi bruscamente il testo fa una.. sgommata… e cambia atmosfera.. e Giovanni ci introduce nel corso di arte terapia tra pennelli, colori, e tele… e al cospetto della sua insegnante.. insegnante davvero.. nel senso più alto della parola.. Una di quelle persone che non giudicano, e non sciorinano sapere astratto o annoiate indicazioni.. ma con passione ti guidano ad essere sempre di più libero e autentico.

Qualcuno in qualche libro (non ricordo il libro.. perdonatemi.. l’ignoranza è una brutta bestia…:-) disse…

“L’amore è il modo in cui ti riconduco dolcemente a te stesso”.

E allora questo post.. è anche un post sull’amore.

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Amici del Blog,

Non stancatevi mai di leggere o navigare nel nostro sito, perchè io produco sempre come la formica.

Certo, non sempre vi posso pfare sorridere, perchè a volte manca anche a me un sorriso e una carezza.

Ma oggi vi parlo della mia insegnante, del corso di arte teraia.

Una stella che brilla dentro di sè. Una donna di fiori e profumi. Che solo lei mi dona e ci dona.

Con amicizia sincera.

Vi lascio al mio teto.

Con affetto vi ringrazio tutti.

Quando leggo i vostri commenti il mio cuore produce adrenalina. Sviluppa energia pura, Filtrare quelle parole dà un senso dentro di me.

Certo raccontare un giorno la vita di un ergastolano non è facile, perchè ci sono pensieri lontani anni luce. Vivere così sempre semplice. Ma nel complesso della realtà, vi posso assicurare che tutto intorno a me è sempre più stancabile.

Tu, mio caro lettore del Blog, prova a mettere la tua tv sul tuo canale televisivo, quello che preferisci, e prova a guardarlo 365 giorni l’anno. Non vedrai altro che le stesse figure, le stesse battute. Potrai ridere un giorno, una settimana. Magari un mese. Ma poi viene la noia.. perché non assimili più tutto ciò che vedi e senti nella tua televisione. Così sono io. Così mi sento io.

Lo svago però lo trovo sempre, perchè faccio ginnastica, perchè leggo un libro, faccio il cruciverba, aspetto una lettera, mi posso cucinare, mi faccio il bucato.

Questa è sempre stata la mia vita da ergastolano ostativo.

Da un pò di tempo vado ad un corso.. si chiama “arte terapia”. Ci sono tele, pennelli e colori. Una volta alla settimana, per due ore, il mio mondo cambia. Non so dipingere, non capisco nulla di colori o disegni, ma quello che faccio lì dentro, mi appaga tantissimo. Sembro Picasso. Mi sento il re dei pennelli. Faccio delle figure come Botero.

Il bello di tutto questo faticoso lavoro è la nostra insegnante. Una dona che mi lascia fare ciò che vivo dentro di me, senza mai dire o fare ironia sulle opere dei detenuti. Ci osserva con attenzione, cerca sempre di spiegarci un pò come vanno usati certi colori. Questa donna che mette il suo prezioso animo   a disposizione degli ergastolani, senza temere nulla, ci guida con lo sguardo dei suoi occhi azzurro grigio, i suoi riccioli d’oro. Si sofferma qualche volta al mio fianco..

“Come va Giovanni? Ti piace quello che stai dipingendo?”

E io rispondo di sì. Lei sorrid e io sono contento di vedere il suo sorriso in un posto dove c’è poco da ridere.

Eppure sono le cose semplici che danno gioia al cuore. Quei colori sulla terra che uniscono pensieri, parole, persone del Sud, esprimendo la dolcezza del momento.

Sentirsi gratficati di quel logico sentimento chiamato arte.

Bene amici del Blog..

La mia giornata è finita anche oggi con voi.

Che cosa volete di più dalla vita.. un Lucano?

Mi spiace tantissimo.. io non bevo.. e il bar è chiuso per ferie…

Vi leggo con affetto e vi ringrazio. Dal profondo del mio cuore.

Quando due persone si incontrano e hanno uno scambio, sono sempre in qualche modo due mondi, due visioni, due immagini del mondo, che avanzano l’una verso l’altra.

Giovanni Zito

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