Le Urla dal Silenzio

La speranza non può essere uccisa per sempre.

Dialoghi tra due diavoli all’inferno (Gerti e Carmelo) terzo scambio

Eccoci al terzo scambio degli esilaranti (anche se in realtà ci sarebbe ben poco da ridere…) dialoghi tra due dei nostri più “ispirati” autori presenti nel  Blog: Gerti Gjenerali e Carmelo Musumeci. Per chi non volesse perdere nessuna battuta tra questi due, ricordiamo i primi due scambi:

https://urladalsilenzio.wordpress.com/2010/09/17/dialoghi-tra-due-diavoli-allinferno-gerti-e-carmelo-primo-scambio/

https://urladalsilenzio.wordpress.com/2010/09/28/dialoghi-tra-due-diavoli-allinferno-gerti-e-carmelo-secondo-scambio/

Avrete notato che utilizziamo per loro sempre la stessa emblematica immagine, ma per il prossimo dialogo aspettatevi una grossa novità: metteremo la foto dei nostri due ineffabili protagonisti…

Intanto eccovi il terzo dialogo:

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Dialogo fra due diavoli all’inferno

Di Gerti Gjenerali e Carmelo Musumeci

 

Capitolo terzo

 

Carmelo: Cosa pensi quando vedi fra le sbarre la luna e le stelle?

Gerti: Penso, da un po’ di tempo: avrò tempo anche io per realizzare i miei sogni? Poi quando sono triste penso: sono vivo, ma non sono padrone del mio domani. Aspetto con molta umiltà il mio avvenire. Ho il timore che giungerò alla mia fine senza pace. Potrei dire che sono un uomo felice, so molto bene che la felicità arriva senza preavviso e nel momento in cui me ne rendo conto sparisce. Ecco cosa penso quando guardo la luna e le stelle.

Carmelo: Io penso che andrò lì e non vedo l’ora di andarci. Poi penso intensamente a mio fratello Silvio, nonostante siano passati tanti anni da quando è morto, lo penso sempre perché quando perdi una persona che ami gli vuoi bene ogni giorno di più.

 

Carmelo: Ti senti solo nell’universo?

Gerti: La risposta è no. Non mi sento solo. È vero, sono carcerato, sono solo, non ho nessuno che mi sta vicino quando soffro, non ho la mia famiglia vicino, sono lontano dalla mia terra natale. Ma so nel mio cuore che nell’universo ci sono le persone che io ho amato e che amerò finché avrò vita. Quindi come potrei sentirmi solo?

Carmelo: Molte persone si sentono e sono sole ed io, che invece non sono solo, sento dentro di me la loro solitudine.

 

Carmelo: Cosa hai provato la prima volta che hai fatto l’amore con una donna?

Gerti: OPSSS…, è passato un po’ di tempo, eh?… potrei dire che ho provato una gioia incontenibile, potrei dire che dopo averlo fatto timidamente mi sentivo un uomo, potrei dire che non lo scorderò mai più. Ma una cosa mi ricordo: il suo nome è nel mio cuore. Ricordo molto spesso non il momento in sé, ma come finì. Dopo poco tempo ci lasciammo e io andavo in giro con i miei amici teppisti. La ragazzina venne una sera e tirò alcuni sassi alla mia finestra, rompendo i vetri. L’inverno era potente, come al solito mio padre, senza dirmi niente, giù con le botte: “Hai rotto tu con le tue guerre con altri ragazzini”, mi diceva. Lei il giorno dopo se la rideva con le sue amiche. Ecco come finì la mia prima storia d’amore; te l’ho sempre detto, diavolo, io sono albanese e le mie storia finiscono sempre in un unico modo: in tragedia.

Carmelo: Io mi sono spaventato. Ho provato il desiderio di fuggire, ma non sono scappato perché lei era più grande e più forte di me, mi è venuta sopra e ha fatto tutto lei. È stato molto meglio la seconda volta, ma non con lei, con un’altra.

 

Carmelo: Secondo te nella vita bisogna seguire il cuore o la ragione?

Gerti: Senza dubbio il cuore. È vero che a volte rimani deluso, ma questo fa parte della vita. Usando sempre la ragione si vive nella sicurezza, non rischi tanto, visto che calcoli tutto, ma che vita è? La mente a volte fa brutti scherzi, ma quando un cuore buono è libero, noi amiamo.

Carmelo: Io ho sempre seguito il cuore e i sentimenti e non mi pento di averlo fatto, anche se questo mi ha portato all’ergastolo.

 

Carmelo: Hai imparato prima a pensare o a camminare?

Gerti: So che camminare è una cosa che facciamo per istinto, fin da piccoli, so anche che quando nasciamo abbiamo già nel nostro cervello la memoria collettiva e il superconscio, ma sarebbe un discorso molto lungo. Tuttavia penso che l’uomo prima impari a pensare, anche se dentro di sé non ne è cosciente.

Carmelo: Scusa, compagno diavolo, ti ho fatto una domanda ironica, ma tu ci sei cascato, perché i bambini prima camminano e poi pensano. I grandi, invece, prima pensano e poi non hanno il coraggio di camminare.

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9 pensieri su “Dialoghi tra due diavoli all’inferno (Gerti e Carmelo) terzo scambio

  1. rosa palomba in ha detto:

    già…. anche quando camminare è l’unica . Meglio non vedere non sentire non sapere. La deflagrazione dell’umanità. E’ così che ci vogliono… è così che gliela lasciamo vinta

  2. Avvocato Mario Cevolotto in ha detto:

    Io che li difendo entrambi, trovo molto profondo quello che scrivono. Poi riconosco le personalità e le esperienze i lati umoristici del carattere, le caratteristiche personali. Devvero dei bei dialoghi, complimenti a loro e al gestore del blog

    • angelanima in ha detto:

      Grazie Mario, e non solo perchè li difendi…ma anche perchè lo fai con la passione di chi in loro ha “incontrato” l’uomo e non il suo reato… Questi due “matti” continuano a scrivere, siamo già arrivatia dieci dialoghi e, t’assicuro, il meglio non è stato ancora pubblicato! A presto! nadia

  3. Proprio così , bisogna prima imparare a camminare , esattamente come fà all’inizio un bambino , hai primi passi cade , ma poi avendo provato la lezione .. , cerca di mantenersi bene in equilibrio , per non cadere , e farsi male .
    Questo e ciò che tutti nell’universo , provano , ma non tutti sarranno capaci , molti cadranno , molti barcolleranno , e continueranno a fare errori , sopra errori , senza capir perchè.
    E pure è molto semplice , amarsi e amare , col cuore , perchè sarà proprio lui che ti accompagnerà sempre nel tuo cammino .
    Fallo funzionare …….bene ,Ciao Carmelo ..un saluto da Pina …

  4. Laura Caputo in ha detto:

    Grazie di aprirvi così, alla gente che non conoscete. Apprezzo molto la vostra generosità.

  5. Laura Rubini in ha detto:

    Avere un cervello che funziona, quella si che è una cosa importante…tuttavia spesso mia ccorgo quanto il tanto pensare faccia male…sarebbe bello se tutto fosse semplice…ma non sempre è così…comunque è anche vero che non tutti hanno la fortuna di poter sia pensare che camminare!
    E’ interessante questo confronto fra Gerti e Carmelo, sono diversi fra di loro, mi sembra si completino a vicenda…
    Laura

  6. Marinella Zaffuto in ha detto:

    Sono veramente stupendi nel dialogare!
    Vi abbraccio forte forte dal profondo!
    baci

  7. Anna Maria Zanotti in ha detto:

    Dopo un periodo di assenza (mio) dal blog ritorno a bearmi delle scritture inviate dagli amici….Non potevo che ricominciare dai due Diavoli meno spaventosi che conosca….Sono un piacere per l’anima i vostri dialoghi……Grazie…

  8. Angela in ha detto:

    Accipicchia che dialogo !! Complimenti !!! Scrivete cose profonde con un vivace senso dell’ironia !! E..quanto c’è da riflettere |||

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