Le Urla dal Silenzio

La speranza non può essere uccisa per sempre.

Al Prof Giuseppe Ferraro, dai detenuti di Sulmona

Giuseppe Ferraro

Questa bellissima lettera è stata scritta dai detenuti del carcere di Sulmona, che ci hanno chiesto di pubblicarla e di farla arrivare al destinatario, l’ineffabile Prof. Giuseppe Ferraro, docente all’Università Federico II di Napoli, con la “passione” di tenere corsi di filosofia, e non solo, in carcere.

Ringraziamo Francesco Ventura, figlio di Andrea, che ci ha fatto materialmente pervenire questa lettera.

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Al Prof. Giuseppe Ferraro

 Carissimo Professore,

siamo, purtroppo, giunti alla fine di un percorso che rappresenta, però, per noi soltanto una tappa di un ben più lungo cammino.

Le siamo grati, prima ancora che per i suoi insegnamenti, la per la sua stessa presenza.

Volere essere qui, in carcere, tra noi, a discutere della vita, delle cose, del pensiero umano, dei nostri pensieri, ad ascoltare ed essere partecipe dei nostri mille piccoli grandi problemi ci ha gratificati ed allietati immensamente.

Vorremmo essere capaci di estremare tutti i sentimenti che hanno pervaso i nostri cuori in tutti questi incontri, ma sarebbe assai difficile tradurli in parole.

Lei ha suscitate e fatto rivivere in noi il senso della dignità umana  anche soltanto con un gesto; riunendoci in cerchio durante gli incontri; in tale modo che ciascuno fosse equidistante dall’altro.

L’essere Lei con noi e tra noi ha contribuito ad abbattere quel distacco e quel senso di esclusione dalla società che, purtroppo, e con grande pena, qui, viviamo ogni giorno.

Se qualcuno ci chiedesse, oggi, ciò che abbiamo appreso, non sarebbe facile dare una risposta chiara; in effetti, forse,non abbiamo appreso particolari verità o particolari conoscenze che non fossero già in un certo qual modo dentro di noi, ma abbiamo fatto nostro un approccio alle cose, un modo di vedere diverso, una educazione al pensiero, un modo di rapportarci e di condividere, semplicemente discutendone apertamente con gli altri.

Forse, col tempo tutto ciò ci sarà ancora più chiaro, forse avremo recepito per sempre questo nuovo modo di porci e di essere; sicuramente ci ricorderemo delle tante discussioni, dei tanti punti di vista e degli sforzi per comprenderli e accettarli, dei tanti problemi affrontati, che visti da angolazioni diverse assumevano peso ed importanza diversi, e non per ultimo ci ricorderemo dei tanti momenti in cui si è stati bene, in cui si è vissuto e ci si sentiti ancora uomini manifestando anche le nostre debolezze, le proprie incertezze, i propri dubbi e le proprie paure, mettendosi a nudo e ritornando “innocenti” anche solo per un attimo.

Grazie Professore, per tutto ciò che ha voluto regalarci; rimarrà sempre nei nostri cuori e nei nostri pensieri.

Ci auguriamo che questa esperienza possa essere stata anche per Lei altrettanto significativa dal punto di vista umano e professionale e soprattutto che ci ricordi con affetto.

Grazie ancora.

Sulmona, Luglio 2014

 I  ragazzi intervenuti al Seminario di Filosofia

 

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4 pensieri su “Al Prof Giuseppe Ferraro, dai detenuti di Sulmona

  1. Sono fiera di non essere rimasta intrappolata nel cerchio dell’accademia filosofica; e gioisco ogni qual volta un professore di filosofia riesca a non rendere questa mirabile forma del sapere una forma chiusa e morta. Grazie, professor Ferraro; la filosofia che non si fa vita è la negazione di se stessa. Quelli come lei – che non sono molti, purtroppo – rendono testimonianza di questa vera vocazione del pensiero filosofico

  2. Giuseppina Zito in ha detto:

    Senza dubbio il Prof, Giuseppe Ferraro , ha lasciato qualcosa a voi , ma credo che anche lui , sia rimasto soddisfatto per l’attenzione che gli avete prestato, scambiando anche sorrisi , per addolcire i discorsi che rattristavano i vostri cuori, venivano in soccorso come una boccata d’aria di libertà .
    La vostra lettera sicuro le piacerà e non resterà sospesa …più che soddisfacente direi , un grazie a tutti

  3. Francesco Massaro in ha detto:

    E questo il compito che uno Stato deve avere, anche nei riguardi di chi ha sbagliato. Ritendergli la mano, senza pietismi, ma con grande dignitosa apertura mentale.

  4. Francesco Ventura in ha detto:

    Con grande gioia vedo la lettera pubblicata, di questo ringrazio a nome mio, di mio padre e dei detenuti di Sulmona Nadia e voi del Blog. Un caro saluto và al Prof Ferraro, splendida persona ricca di grandi contenuti che ha permesso a mio padre e compagni di vivere questa bella esperienza. Spero presto quelle porte si apriranno per tutti quei padri e mariti che possano ritornare dai loro cari.

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