Le Urla dal Silenzio

La speranza non può essere uccisa per sempre.

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La mia poesia.. di Emidio Paolucci

Emidio Paolucci… uno degli amici emersi in questi ultimi mesi. Detenuto a pescara… di ideali anarchici.. appassionato di poesia, non solo nel leggerle, ma anche nello scriverle. In lui c’è uno stile spesso carnale, viscerale, sensuale.. un urlo di vita, con radici “spagnole” e “sudamericane”(in senso poetico).. e che ancora più straziante nello sbattere contro i  muri e le inferriate.

E questa è una delle più belle in assoluto, tra le sue poesie che abbiamo pubblicato.

Anche una delle più dolore.. con questo urlo di vita e desiderio di corpo e amore… che morde e vorrebbe spezzare i ferri con i denti.

Resta la libertà della mente e del cuore… e quella cosa strana.. chiamata.. poesia..

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LA MIA POESIA

La mia poesia non cerca plauso, non mi interessa.

Essa è memoria postuma della solitudine dei sentimeni.

Quando la solitudine mi fa compagnia,

è lì, in certe ore del giorno e della notte,

che nasce la mia poesia.

In questi spazi limitati,

spazi che hanno visto e respirato la disperazione,

è qui che nasce la mia poesia.

Poesia tragica, d’amore, di un’esistenza preclusa

da un’atmosfera cupa, che affona nell’unica

risorsa possibile, il ricordo.

Un ricordo che amplifica e stravolge

le sensazioni del passato,

passato che riemerge crudelmente, con forza,

con la disperazine di chi non vive, ma

sopravvive a un tempo ripetitivo,

uguale ogni giorno.

Una poesia che non segue schemi,

se non quelli delle memoria attraverso la privazione.

Una poesia impura,

come un vestito logoro,

come macchie di cibo su un tavolo,

come le rughe di un volto,

come sogni e speranze,

come ferite macchiate di poesia,

come attese,

come dichiarazioni d’amore e odio silenziose,

come dubbi e certezze,

come il desiderio di giustizia.

Una poesia che può nascere solo in cattività,

perchè l’amore, la bellezza lo si vive

nel suo presente e

lo si può solo rimpiangere attraverso

la poesia,

resuscintando nella solitudine

di una cella, il desiderio,

cercando di sopravvivere a una vita

che non è vita,

alla mancanza di tatto, d’amore,

desiderando carezze nelle ore

atroci e infinite del giorno e

della notte.

Questa è la mia poesia.

Da uomo libero la mia poesia è dappertutto.

Anche in qualche verso.

Nuove opere di Giuseppe Reitano

Ecco altre cinque meravigliose opere del pittore “storico” di questo Blog… Giuseppe Reitano, detenuto a Spoleto. Se fate una ricerca sul Blog, le opere di Reitano pubblicate ormai sono davvero tante.

Queste cinque non si smentiscono, per qualità e capacità comunicativa. Ma la mia preferita è l’ultima, quel tango così impregnato di musica, e così surrealmente sensuale.

 

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