Le Urla dal Silenzio

La speranza non può essere uccisa per sempre.

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Diario di Pasquale De Feo 22 ottobre – 21 novembre

Il Diario di Pasquale De Feo.. è ormai diventato un appuntamento cardine di questo Territorio per Uomini Liberi, per Anime Libere. Libere perché le catene non hanno distrutto la spinta interiore e liberi voi, perché visitate e valutate a occhi aperti, senza incensamente e pietismi, ma neanche senza pregiudizi aprioristici.

Questo diario che Pasquale ci manda ogni mese dal carcere di Catanzaro è sempre uno spaccato, che si pone su vari livelli. Le tematiche carcerarie restano centrali, naturalmente, ma si parla anche di libri, speranze, drammi, riflessioni, rapporti umani.. E’ come un diario di bordo, fogli di carta scritti da una nave circondata dal mare. Eppure.. qualcuno scrive…

Il diario è sempre uno strumento rivelatore e terapeutico. Terapeutico anche per chi legge. Naturalmente certi diari sono di una banalità e di una pesantezza micidiale. E’ l’esatto contrario del caso di Pasquale De Feo.

E’ tutto da leggere il diario di novembre che vi trovere dinanzi tra poco (per l’esattezza dal 22 ottobre al 22 novembre) ma voglio segnalarvi alcuni passaggi in particolare.

Quando Pasquale parlando dei costi medi per ogni detenuto scrive..

 <<sul totale di 113 euro, costo medio per ogni detenuto, per posto, igiene e trattamento rieducativo, si spendono 7,36 euro, una parte irrisoria, per le cose più importanti. Il resto serve per tenere in piedi l’apparato elefantiaco del sistema penitenziario. Il 50% della cifra totale dovrebbe essere sperso per la rieducazione, i posti letto, l’igiene, il lavoro e la formazione. Ma ciò non avviene, perché il carcere è diventato un business dove attingono in tanti e a piene mani. Per questo motivo nessuno ha interesse a cambiare la situazione, e si cerca in tutti i modi di tenere alta la tensione criminalizzando i detenuti, in modo da giustificare comportamenti illeciti, e tenere nascosta la realtà. Tra cui anche questa spesa sbilanciata in favore dell’apparato mastodontico della burocrazia.>>

Ora è vero che quando si parla di costi è sempre bene tenere presente che è difficile avere un quadro chiaro e quindi le verità potrebbero essere differenti… ma se davvero delle 113 euro stanziate solo 7,36 andrebbero per il finanziamento delle esigenze essenziali, e comunque almeno il 50% sarebbero di sostentamento del complessimo meccanismo, con tutta la burocrazia al gran completo.. è legittimo porsi la domanda se si vuole veramente che il sistema sia differente e che le risorse vengano gestite in  maniera diversa… e se non è quantomeno probabile che radicali propositi di rinnovamento possano essere frenate dall’opposizione di chi, dall’attuale stato delle cose, trae vantaggi e benefici.

Poi quando racconta che il capo dei servizi segreti britannici ha dichiarato che è meglio subire un attentato che applicare la tortura. Sia o meno conseguente con queste nobili afffermazioni, resta il fatto che invece la tortura è prevista nell’ordinamento italiano.. e anzi applaudita.. sotto il nome di 41 bis.

Poi, quando scrive..

<<un amministratore con i suoi collaboratori si sono appropriati di milioni di euro della banca, procurando un danno a ITALEASE.. danno che è ricaduto sulla collettività. L’accusa è di associazione a delinquere e altri reati. La condanna più alta è stata di 5anni e mezzo, fino a scendere a un anno e 10 mesi.>>

Non vi lascia una strana sensazione? Vicende del genere sono uno dei motivi per i quali non trovo sufficiente quando si dice astrattamente “nessun carcere per tutti” e “benefici alternativi per tutti”. Il problema del nostro sistema è che non è né esclusivamente forcaiolo, né puramente lassista. Ma si tratta di un incestuosa cnnivenza tra ferocia forcaiola e garantismo peloso. Mentre piccoli criminali sono trattati come pezze da sedere  e mentre autori di crimini commessi vent’anni fa hanno passato decenni di detenzione senza speranza, e continueranno (temono) a passarli, mentre centinaia di persone sono sottoposte a carcerazioni speciali  financo tortura (41 bis).. per reati gravissimi certo, ma risalenti a decenni addietro, dei quali alcuni furono commessi nel corso di conflitti a fuoco (Il che non li rende meno bestiali e inaccettabili, ma li pone su un livello di “contesto” un minimo differene di chi colpisce persone che non erano parte di dinamiche violente.. cosa che naturalmene in molti casi è invece successa)…. chi invece non fa l’atto materiale di sparare a qualcuno o compiere un atto di riconoscibile violenza fisica (sequestro, rapina, ecc..) ma con i suoi atti manda alla deriva intere famiglie, portando danni ingenti a intere collettività..ecco.. costoro quasi sempre se la cavano con pene all’acqua di rose, come il caso descritto da Pasquale De Feo. Bene.. io ritengo invece che i crimini dei colletti bianchi debbano trovare un pò più di severità.. e di rigore. Ma questi crimini coinvolgono le elité economiche e politiche.. questo comporta una clamorosa indulgenza nell’ambito del loro trattamento processuale e giudiziario.

Poi Pasquale ritorna sul carcere di Salerno, al quale avevamo dedicato un post, dove pubblicavamo la lettera di Nellino (Franesco Annunziata, detenuto a Catanzaro) che raccontava le pratiche indegne e grottesche di cui era stato spettatore, quando si è trovato ad essere trasferito temporaneamente una settimana in quel carcere per finalità processuali (vi reinvio al link… e anzi già che ci siete mandate qualche altra lettera al Direttore Alfredo Stendardo… https://urladalsilenzio.wordpress.com/2010/11/03/full-metal-jacket-a-salerno/). Pasquale a tal proposito scrive..

<<Parlando con il mo amico Nellino, mi ha detto che a Salerno c’è ancora il Direttore Alfredo Stendardo. Questo Direttore era stato inquisito per i soprusi sui detenuti nel carcere di Secondigliano (NA), da cui sono scaturiti alcuni processi. Come succede sempre in questi casi, non vengono licenziati, ma trasferiti, e nel nuovo carcere usano gli stessi metodi. Avevo già sentito in passato che nel carcere di Salerno avevano adibito una stanza che chiamavano lo Zero, dove picchiavano i detenuti. I soprusi nel carcere di Salerno, sono diventati una consuetudine. Dal vietare i passaggi di oggetti da una cella all’altra come prescrive l’art. 15 Reg. di Esec., all’imporre flessioni corporali in ogni occasione, e tante altre oppressioni che sfociano nell’illecito e nella tortura. Alcune volte ho letto sui quotidiani locali le limitazioni alla libertà dei detenuti, con denunce alla Procura della Repubblica, e all’Ufficio di Sorveglianza. Ma tutto viene messo a tacere, con la complicità del D.A.P. e degli organi citati. Di questi abusi sono a conoscenza dli organi competenti, ma queso sistema  illegale, con la forza del proprio potere difende con ogni mezzo se stesso.>>

E’ interessante questo passaggio per due profili. Uno perché riconferma le voci sulle pratiche sudamericane attuate nel carcere di Salerno. Ci sono proprio delle “chicce” dell’orrido. Come la presenza di una stanza chiamata “Zero” dove sarebbero pestati (e lo sono ancora?) i detenuti.

L’altro profilo concerne direttamente il Direttore del Carcere di Salerno, Alfredo Stendardo, precedentemente inquisito per fatti concernenti soprusi sui detenuti di Secondigliano (NA); fatti da cui sono scaturiti alcuni processi. Naturalmente non possiamo avere la certezza di sapere se quelle denunce corrispondevano a piena realtà.. ma certo si tratta di vicende che devono spingere almeno a qualche riflessione.. circa la “selezione” del “personale” e l’attribuzione di cariche così importanti. Dopo vicende del genere non sarebbe opportuno che personaggi considerati implicati, per garanzia verso loro stessi e verso i detenuti fossero piuttosto  assegnati ad altro incarico, che non sia quello stesso, nello svolgimento delle cui funzioni, sono stati inquisiti e/o processati? E qualche perplessità non la suscita anche il fatto che nel carcere di Salerno, con lo stesso Direttore inquisito per soprusi sui a Secondigliano anni prima, si parli insistentemente (e si “veda”… vedi posto su citato) di pratiche illegali e arbitrarie nei confronti dei detenuti. Qui non si fanno processi.. ma si crede giusto che le persone abbiano le ìnformazioni e poi.. valutino.

Così come non si ha una valutazione a prescindere negativa dei ruoli dirigenziali in genere. Semplicemente si vuole che essi siano conformi al loro mandato funzionale. Il compito di un Direttore (ma anche di un politico, e anche del Presidente della Repubblica,ecc..) è Servire. Servire obiettivi di interesse collettivo, principi, valori e persone.. non servire se stessi.

Interessante è anche quando Pasquale De Feo dice la sua sulle ultime polemiche che hanno investito l’ex Ministro Conso che, negli anni ’90 revocò il regime del 41bis a 140 detenuti del carcere dell’Ucciardone, a Palermo. Sono sorte tante polemiche.. molti hanno parlato di un oscuro scambio Stato-Mafia, che avrebbe portato a revocare questo regime per quei detenuti. Su tale questione Pasquale scrive..

L’Ucciardone (vergogna per la civiltà italiana ed europea) non aveva una sezione fissa per il 41bis, ne aveva solo una per i transitanti del 41bis che dovevano fare i processi. Per un episodio successo all’esterno del carceere, misero un padiglione o tutto il carcere a regime di 41bis. Per un episodio analogo, nel 1993 fecero lo stesso con Secondigliano e e Poggioreale a Napoli. Dopo che i familiari dei detenuti a Napoli protestarono con manifestazioni che sfociarono in scontri con le forze dell’ordine, ru revocato. Ma non fu revocato a nessuno dei detenuti sottoposti a 41bis che si trovavao a Secondigliano e a Poggioreale per processo. Anche a Napoli non c’erano sezioni fisse di 41bis.”

Sapete cosa è interessante di queste cose? Che non si dicono. Che le informazioni vengono date filtrate. Ora.. si può pure sosteneree lo scambio Stato-Mafia per quella vicenda.. ma vengano date tutte le informazioni e poi chi sente, legge e ascolta valuterà. Temo che Pasquale abbia ragione. Il 41bis è diventato un totem intoccabile. Ci sono persone in Italia tra le alte sfere che condividono molte perplessità su questo bestiale regime.. ma tacciono.. perché schierarti contro di esso vuol dire giocarti la carriera.

E a tal proposito mi piace il passaggio finale di Pasquale.. che può essere universalizzato, al di là dello stesso riferimento concreto al 41 bis

Il coraggio  è dei pochi. Anche durante la dittatura di Mussolini furono pochi gli eroi che si opposero alle normative di oppressione e repressione che macchiavano la civiltà del nostro Paese. “

E questo mi ricorda proprio una vicenda verificatasi sotto il periodo fascista.. una vicenda che pochi ricordano. Quando il regime impose il giuramento di fedeltà al fascismo ai professori universitari.. pena la perdita della cattedra.. quanti pensate che si rifiutarono? Quanti rifiutarono la sottomissione, la vigliaccheria, il conformismo?

12!! ………………SOLO 12 PROFESSORI!

IL CORAGGIO E’ DEI POCHI. MA SONO QUEI POCHI CHE RESTANO OLTRE LA POLVERE DEL TEMPO.

PS: il Diario si conclude con il toccante colloquio che Pasquale ha avuto con la nostra amica Daniena Domenici e con il marito.

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Ieri sera a Porta a Porta, Bruno Vespa si è superato nel suo servilismo e nel disinformare gli ascoltatori. In trasmissione c’era anche il sottosegretario alla giustizia Casellati, che, come al solito, mente spudoratamente per coprire la realtà e nascondere i misfatti del suo governo.

Hanno messo in evidenza che l’ergastolo non lo sconta più nessuno; che si sconta un terzo della pena; che la legge Gozzini viene applicata a piene mani e tante altre fandonie del genere. La Casellati ha detto che in questi giorni si riunirà il Consiglio dei Ministri per ripristinare l’ergastolo, inasprire le pene e abolire i benefici per i detenuti. Sembrerebbe un monologo comico, se non fosse la realtà. Ormai è diventato uno slogan – la pena certa. In Italia una delle poche cose che funziona è proprio la pena certa. Si sconta fino all’ultimo giorno. Se i politici avessero la stessa serietà e la stessa precisione con cui i detenuti scontano la pena, gli svizzeri e i tedeschi, che non sono secondi a nessuno in serietà e precisione, verrebbero dai nostri politici a imparare. Anche noi ergastolani vorremmo la certezza della pena. La chiediamo ma non ce la danno. Come dice Alfano.. “dobbiamo morire in carcere”.

Questo governo ha tanti problemi e tanti ne causano i problemi giudiziari di Berlusconi. Tanti proclami che tutto va bene e che tutto è stato risolto; come i rifiuti a Napoli. Tanta gente che ha perso il posto di lavoro; le piccole imprese in ginocchio che sono la spina dorsale del paese. Stanno facendo una riforma della giustizia (che in molti punti condivido pienamente) che le parti in causa non vogliono. Tutti  protestono e a giusta ragione.

Cosa fanno questi “Signori”? Si inventano una repressione sui detenuti, l’ultimo anello della società, senza difese, certi che nessuno fiaterà, nemmeno per smentire tutte le menzogne che si sono inventati per alzare una cortina fumogena sui veri problemi reali del Paese. Sono dei miserabili demagoghi che non hanno nessun senso umano. —  22/10/2010

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Riportava una ricerca del Ministero della Giustizia, che gli italiani non conoscono il sistema penitenziario. Concordo con questa analisi, perché tutti i film che vedono gli italiani riguardano le carceri americane, pertanto pensano che sia lo stesso anche con quelle italiane. L’impressione è che ci sia una sorta di censura a rappresentare nei film il sistema penitenziario italiano. Negli Stati Uniti hanno fatto tanti film per mettere a nudo le ruberie, gli abusi e i soprusi del sistema. Succederà mai in Italia? Sul carcere lager del 41bis dell’isola di  Pianosa, del periodo dal 1992 al 1998, alla sua chiusura, gli americani ci avrebbero fatto una ventina di film. –   23/10/2010

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Il D.A.P. ha fatto una ricerca per capire se c’è la rieducazione nelle carceri. Il risultato è che non c’è la rieducazione. In Italia, a parte alcune carceri che hanno l’eccellenza nel  rispetto di diritti, lavoro, scuole e tutto ciò che contempla il Codice Penitenziario e le Circolari Ministeriali, il restante delle carceri, che va oltre il 95%, è fuorilegge. Credo che tutto ciò derivi anche dal fatto che le Direzioni  interpretano e applicano ciò che vogliono e i Magistrati di Sorveglianza e il D.A.P. non intervengono, essendo complici. –   24/10/2010

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Da più parti si alzano polveroni per le proteste di Terzigno a Napoli. Chi tira in ballo la camorra, chi gli anarchici; manca solo che tirino in ballo qualche potenza straniera. I politici cercano sempre dei colpevoli su cui scaricare i loro errori e le ruberie di decenni, di destra e di sinistra. Nessuno di loro, sia del governo che dell’opposizione, dicono veramente come stanno le cose. La realtà è che sono cittadini esasperati e che lottano per avere una qualità della vita normale, per loro e per il futuro dei loro figli. Credo che in Europa.. solo in Italia si aprono discariche in un Parco Nazionale come il Vesuvio, che ha visibilità mondiale, sia per ragioni storiche che per la sua bellezza. –   25/10/2010

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Il professore Veronesi ha dichiarato di non comprare gli aerei da guerra F-35, costano 5 miliardi di euro i 50 aerei per l’esercito italiano. Con questi soldi si possono costruire 5mila asili per i bambini in tutto il paese. Concordo con lui. Con tutti i miliardi che si spendono per i militari, si potrebbero fare tante cose buone. Per trovare i soldi per queste e altre spese si tagliano servizi essenziali come la scuola e la sanità. –    26/10/2010

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Immaginavo che il risarcimento alla famiglia Aldrovandi nascondesse qualcosa. L’avvocato dei poliziotti che hanno ucciso Federico Aldrovadi ha dichiarato che il risarcimento è stato effettuato in autonomia dal Ministero dell’Interno e che non è un’ammissione di responsabilità. Allora cos’è? Non credo che il Ministero abbia voluto comprare il silenzio della famiglia Aldrovandi. Non avendo fiducia, temo che un escamotage verranno assolti e ritorneranno di nuovo a fare i poliziotti. –   27/10/2010

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Mi hanno mandato due cartoline da Salerno. Le hanno fatte ancora più belle. I ricordi mi mettono in uno stato d’animo divino, peccato che durino poco. Per fortuna ci sono, perché sarebbe triste avere la mente sempre qui dentro, con la sua ripetitività e nell’appiattimento in cui siamo caduti. –   28/10/2010

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Confartigianato lancia l’allarme che ci sono molti lavori che mancano di personale. Si parla di circa il 39% delle richieste che rimangono scoperte. Si tratta di panettiei, sarti, cuochi, falegnami, pasticcieri, installatori e tanti altri. Nelle carceri vengono fatti tanti corsi, ma non c’è nessun collegamento con la realtà esterna. Si perdono tutti questi mestieri che si imparano nei corsi di formazione. I corsi vengono fatti perché ci sono soldi stanziati dall’Unione Europea, Regioni, ecc. Ma sono fini a se stessi, e non per creare personale e inserirlo nel circuito lavorativo. Ci sono un paio di carceri  che hanno corrispondenza con l’artigianato e le imprese. Sono Bollate (Milano) e Padova, e quasi tutti i detenuti lavorano e trovano lavoro quando prendono i benefici della carcerazione alternativa. Se nel resto di Italia non viene fatto, è perché non lo si vuole fare. –   29/10/2010

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Nella rassegna stampa dei TG ho letto “la Costituzione per i cani e i gatti”, mi è venuta in mente la legge penale per gli animali in generale; gli spazi che devono avere e come devono affrontare i viaggi. E’ giusto che abbiano i loro diritti perché esseri viventi. Mi chiedo, ma questi diritti non possono essere estesi anche a noi detenuti? Abolire la tortura del 41bis; abolire i pestaggi; dare gli spazi ad ogni detenut, come stabilisce la Commissione Europea per la prevenzione della tortura  e la Corte Europea dei diritti dell’uomo; nelle traduzioni viaggiare come prescrive la legge (spazio minimo, cinture di sicurezza e airbag); avere l’affettività essendo un bisogno naturale. E stabilire i nostri diritti con certezza, affinché finisca l’arbitrio e l’interpretazione delle Direzioni delle carceri. Credo che i detenuti non chiedano troppo nell’avere la stessa tutela che hanno gli animali. –    30/10/2010

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Hanno negato la perizia chiesta dalla famiglia Cucchi, che voleva stabilire che le lotte hanno contribuito alla sua morte. Mi auguro che non vada a finire a taralucci e vino, come succede in Italia negl ultimi 60 anni, quando si tratta di questi casi.  Il caso Cucchi non ha insegnato niente, perché si è ripetuto un fatto analogo, sempre a a Roma, e a Regina Coeli. Un ragazzo della stessa età – Simone la Penna – è morto nello stesso modo. Certi dell’impunità continuano come niente fosse, e di questi fatti ne succedono tutti i giorni. –   31/10/2010

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Ho finio di leggere il libro “I complici”, scritto da Lirio-Abbate e Peter Gomez, narra la lunga latitanza di Bernardo Provenzano. Parla di politici di destra e sinistra, e dalla lettura di processi e intercettazioni delineano collusioni e finanziamenti. C’è una parte che riguarda il 41bis. Ne parlano nella totale ignoranza della materia. Lontani anni luce dalla mostruosità di questo regime di tortura, ritenendo naturale l’isolamento e la tortura. Se hanno scritto dei politici, come hanno fatto del 41bis, più che delle ipotesi veritiere, è solo un romanzo fantasioso con uomini reali. –   1/11/2010

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Ho letto che, sul totale di 113 euro, costo medio per ogni detenuto, per posto, igiene e trattamento rieducativo, si spendono 7,36 euro, una parte irrisoria, per le cose più importanti. Il resto serve per tenere in piedi l’apparato elefantiaco del sistema penitenziario. Il 50% della cifra totale dovrebbe essere sperso per la rieducazione, i posti letto, l’igiene, il lavoro e la formazione. Ma ciò non avviene, perché il carcere è diventato un business dove attingono in tanti e a piene mani. Per questo motivo nessuno ha interesse a cambiare la situazione, e si cerca in tutti i modi di tenere alta la tensione criminalizzando i detenuti, in modo da giustificare comportamenti illeciti, e tenere nascosta la realtà. Tra cui anche questa spesa sbilanciata in favore dell’apparato mastodontico della burocrazia dell’amministrazione penitenziaria. –   2/11/2010

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Le statistiche dicono che si suicidano sei detenuti ogni mese. Se si conteggiano le morti sospette, diventano dieci ogni mese. Una cifra enorme. La situazione è conosciuta, ma viene occultata dal sistema, perché è una vergogna per l’Italia e l’Europa. Nel regime di tortura del 41bis la percentuale di suicidi è molto più alta di quella degli altri regimi. Credo che ciò dipende molto dal fatto che le carceri nel 90%  sono fuorilegge e che la tortura fisica e psicologica è diventata un evento naturale. Se l’Italia venisse denunciata al Tribunale dell’Aia per crimini contro l’umanità, non sarebbe una esagerazione. –   3/11/2010

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Ieri sera a EXIT, su La 7, parlavano dell’attentato a Borsellino. Dibattevano sulle dichiarazioni di Scarantino e Spatuzza. Discutevano come sia stato possibile che la Procura di Caltanissetta avesse dato tanto credito a Scarantino, quando la Procura di Palermo non gli dava credito neanche sui piccoli processi per furto d’auto. Si commentava che Spatuzza avesse dato riscontri alle sue dichiarazioni, e con un confronto aveva smascherato Scarantino, che poi, lo stesso, con una lettera alla sorella di Borsellino chiedeva perdono per avere accusato degli innocenti.

C’era uno dei servi di Berlusconi, il giornalista Sottile (Sottile-Padre, essendo che anche il figlio è giornalista a Mediaset) che con arroganza, come fosse il depositario della verità, asseriva che il processo era stato definito da tre gradi di giudizio, pertanto quella era la verità. Il motivo della sua difesa della verità di Scarantino è che Spatuzza accusa il suo Padrone-Berlusconi e dà una lettura dell’attentato a Borsellino, da strage di Stato. Tra tutti questi discorsi, chi accusava la Procura di Palermo, chi quella di Caltanissetta, chi accusava altri, insomma tutti accusavano tutti, secondo i propri interessi, convenienze, e affinità politiche.

Tra tutti questi discorsi è stato solo accennato a quelle 30-40 persone che stanno scoltando l’ergastolo innocentemente da 20 anni, nei processi Borsellino uno, due e ter. Il solito Sottile ha detto “ci sono poche persone in carcere con lievi pene”. Non si è smentito neanche in questo. Tante persone e famiglie rovinate dalla furia devastatrice delle Procure, dal depistaggio di stato e dalla costruzione di un falso pentito, con minaccie dai giudici, forze dell’ordine e con le torture nel lager del 41bis dell’isola di Pianosa, che a suo confronto Guantanamo era un albergo a cinque stelle. Lo Stato si è comportato come il peggiore dei criminali, e continua a farlo. –   4/11/2010

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E’ strano che questo governo con enfasi dichiara, tramite il Ministero degli Interni Maroni, che i reati sono in calo, ma ogni mese il sovraffollamento aumenta di 88 unità di detenuti. C’è qualcosa che non quadra. Se i reati diminuiscono, come mai i detenuti aumentano? Proclami e bugie sono il detenuto di questo governo. –   5/11/2010

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Il capo dei servizi segreti Britanici ha dichiarao in TV che è meglio subire un attentato che usare la tortura, perché ritiene che l’uso della tortura è ilegale e ripugnante. Sono le leggi europee e internazionali a vietarlo. In Italia sono 20 anni che continuano a torturare, anzi fanno istituzionalizzato la tortura facendo diventare legge il 41bis –   6/11/2010

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Il capo del D.A.P. a “Linea Notte” su TG3, ha difeso il sistema carcere, dicendo che va tutto bene e che siamo in linea con l’Europa. Il giornalista gli ha detto che in Italia le carceri sono dei contenitori. Lui ha risposto di no, perché lo vieta la Costituzione che pevede la rieducazione del condannato. Il giornalista ha usato questa metafora.. “il comandante della nave alla deriva tranquillizza i naufraghi da terra”. Credo che non poteva usare modo più appropriato per descrivere la situazione. Le carceri sono il nulla, hanno una sola funzione, rendere dei veri criminali chi ci entra. –   7/11/2010

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Come garante dei detenuti di Roma è stato nominato l’ispettore dei G.O.M. della Polizia Penitenziaria, Vincenzo Lo Cascio. Affermare che sono state affidate le pecore al lupo è poco, perché i G.O.M. sono stati creati per essere i custodi della tortura del 41bis, e opprimere chi ci è destinato, reprimere con la forza chi si ribella alla tortura del 41bis. Tutti quelli che fanno parte delle strutture del 41bis, gestendo un luogo di tortura, sono di conseguenza dei torturatori. –   8/11/2010

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Giovanni Fenzoni, un paio di settimane fa è diventato un uomo libero. Personalmente sono contento per lui. Quello che mi suona strano è che tutti qeulli che in un modo o nell’altro hanno avuto a che fare con il sequestro Moro, anche avendo molti ergastoli, come arrivano nei termini della legge Gozzini, gli viene applicato una sorta di automatismo. E’ successo anche con Mario Moretti, che è stato il capo delle Brigate Rosse, e l’ideatore del sequestro Moro. Sulla carta la legge è uguale per tutti, ma non tutti sono uguali davanti alla legge. –   9/11/2010

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Il Consiglio d’Europa ha bacchettato l’Italia per la poca efficiente giustizia, e intima di non tagliare i fondi per la giustizia. L’Italia spende più di tutti in Europa, ma la giustizia è quella che funziona di meno. Il figlio di Bossi, “la trota”, ha superato l’esame di maturità al quarto tentativo, l’ultimo in una scuola privata di Napoli. Credo abbiano premiato la costanza nei tentativi più che la sua cultura. Ora è diventato Consigliere Regionale e percepisce uno stipendio di 9 mila euro, che potrebbero bastare per lo stipendio di tre insegnanti, che danno di sicuro qualcosa alla società. Una persona del genere non credo che abbia capacità e cultura per fare qualcosa di buono per la società. 

A Roma dieci carcerati potranno uscire a lavorare come operatori ecologici, con un finanziamento della Regione. Purtroppo questi progetti rimangono sempre fini a se stessi, per dare visibilità al sistema penitenziario, e non per un programma nazionale nel lungo tempo. Per alimentare la cultura del lavoro presso i detenuti, e presso le imprese per l’assunzione dei lavoratori detenuti. –   10/11/2010

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Il garante dei detenuti nominato a Roma, Lo Cascio, si è dimesso. Ha capito che era incompatibile con il suo ruolo. Ma credo che siano state le polemiche a farlo deciedere. Mario Tuti, che lo ha conosciuto in un convegno, ha dichiarato “rieducazione e redenzione per potersi ricostruire una vita normale”.Rieducare è molto meglio che tenere migliaia di persone peggio delle bestie nelle carceri italiane. Avendo lui trascorso 30 anni in carcere, sa di cosa parla. E non questi piccoli politicanti che credono che il carcere sia un allevamento di polli. 

Ho letto che Nino Mandalà, tra le tante cose scritte nel suo blog, ha scritto che il 41bis è crudele, ed è inutile. Lui lo conosce, essendoci stato, e ancora c’è suo figlio. Il 41bis è una tortura legalizzata.

Regina Coeli non si smentisce. Un lager che infligge le torture , e spesso i detenuti non riescono a sopportare e muoiono. Tutti sanno, ma nessuno fa niente. Complicità dello Stato. –   11/11/2010

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Leggevo che un amministratore con i suoi collaboratori si sono appropriati di milioni di euro della banca, procurando un danno a ITALEASE.. danno che è ricaduto sulla collettività. L’accusa è di associazione a delinquere e altri reati. La condanna più alta è stata di 5anni e mezzo, fino a scendere a un anno e 10 mesi. Mi èvenuto in mente che ragazzi di 20 anni, per un pò di droga o perché un pentito li accusa di associazione a dlinquere, prendono 10-15 anni, come se non fossero niente. C’è una disparità nella giustizia enorme. I notabili sono salvaguardati sempre. Il popolino è calpestato sempre; anche davanti alla giustizia che dovrebbe essere uguale per tutti. –   12/11/2010

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Nei giorni scorsi ho sentito Massimo Giletti e Mara Venier affermare che i giudici e le forze dell’ordine “che tutto è lecito per arrivare alla verità”.  Una affermazione de genere non esclude la tortrua, fisica e psicologica. E’ abrerrante che a Rai Uno, due conduttori possano fare simili affermazioni. –   13/11/2010

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Parlando con il mo amico Nellino, mi ha detto che a Salerno c’è ancora il Direttore Alfredo Stendardo. Questo Direttore era stato inquisito per i soprusi sui detenuti nel carcere di Secondigliano (NA), da cui sono scaturiti alcuni processi. Come succede sempre in questi casi, non vengono licenziati, ma trasferiti, e nel nuovo carcere usano gli stessi metodi. Avevo già sentito in passato che nel carcere di Salerno avevano adibito una stanza che chiamavano lo Zero, dove picchiavano i detenuti. I soprusi nel carcere di Salerno, sono diventati una consuetudine. Dal vietare i passaggi di oggetti da una cella all’altra come prescrive l’art. 15 Reg. di Esec., all’imporre flessioni corporali in ogni occasione, e tante altre oppressioni che sfociano nell’illecito e nella tortura. Alcune volte ho letto sui quotidiani locali le limitazioni alla libertà dei detenuti, con denunce alla Procura della Repubblica, e all’Ufficio di Sorveglianza. Ma tutto viene messo a tacere, con la complicità del D.A.P. e degli organi citati. Di questi abusi sono a conoscenza dli organi competenti, ma queso sistema  illegale, con la forza del proprio potere difende con ogni mezzo se stesso. –    14/11/2010

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Anche dopo tanti anni di carcere, noi siamo sempre valutati ed etichettati dagli operatori per quello che eravamo e per i nostri reati. Quando veniamo arrestati si dovrebbe tener conto solo della persona e non del reato. Farci capire gli errori del passato e aiutarci a diventare persone migliori per il futuro. Rimanere ancorati solo al passato, credendo che non possiamo cambiare.. è.. criminale. –   15/11/2010

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Leggendo un articolo sui disabili in carcere, mi sono ricordato di quelli che visto nel carcere di Parma. C’erano un paio di sezioni per i minorati fisici. Alcune volte li vedevo nei corridoi. Senza gambe, semiparalizzai, sulle carrozzine. Mi chiedevo  perché teneresssereo persone in quelle condizioni in carcere. L’unica risposta che riuscivo a trovare era  che diventava un forte business. C’erano disabili che dovevano scontre piccole condanne o residui di pene. Ne ho incontrati alcuni nell’infermieria. See li mettevano in una struttura privata o pubblica all’esterno, il costo era meno di quello che si spende per tenerli in carcere. –   16/11/2010

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L’altra sera ho ascoltato le parole di Pierluigi Bersani, il segretario del PD, a Rai Tre da Fazio e Saviano. Diceva con enfasi “siamo  contro la pena di morte, contro la tortura, ecc.” Qualcuno dovrebbe dirgli che in Italia c’è sia la pena di morte, e sia la tortura. L’ergastolo è una pena di morte diluita nel tempo. Anche alcuni magistrati lo dichiarono. non siamo rimasti solo noi detenuti e i volontari a dirlo. Il 41bis è una tortura, non lo dichiariamo solo  noi detenuti che ci siamo stati e quelli che ci sono ancora. Lo dicono gli Stati Uniti, l’Unione Europea, e la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo con una sentenza. Nelle carceri italiane le condizioni sono talmente degradanti che parlare di tortura sistematica, sia nei modi che nei metodi, non è n’eresia. Non è il primo politico, e non sarà l’ultimo, a usare questi bellissimi principi per condire i propri discorsi. Ma nei fatti non sanno cosa succede nel loro Paese. –   17/11/2010

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L’80% degli italiani non ha fiducia nei partiti e nei politici che li rappresentano. Mi meraviglio che non siano al 100%, perché è sotto gli occhi di tutti l’arroganza dei loro atti, i privilegi come fosssero diritti di nascita e di natura divina, gli stipendi vergognosi per loro e  per tutta la corte dei miracoli che li circondoa. Stanno distruggendo l’Italia, n Pese con una grande economia ridotta con un debito pubblico spropositato e in tutte le classifiche mondiali; istruzione, giustizia, corruzione.. ci hanno portato dietro gli Stati del terzo mondo. Ma l’amarezza più cocente è che, dopo 30 anni che sono ancora lì, si presentano come se non avessero nessuna colpa, e anzi loro sono il rimedio a tutti i mali, quando sono loro il male di tutti i problemi del paese. –   18/11/2010

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Ho finito di leggere il libro “Terroni” di Pino Aprile. Mi è aperto davanti un mondo che non conoscevo, facendomi comprendere da dove derivano tutti i mali del Meridione e che continuano con lo stesso metodo. Quella che viene chiamata unificazione è stata una selvaggia annessione, peggiore di quelle coloniali. Ed è stata conseguita con ferro e con il fuoco. Un genocidio fisico, economico e culturale. Si presume che ci siano stati circa un milione di morti, tra stragi, rappresaglie e campi di concentramento. E con con circa 20 milioni di emigranti. Le alternative erano combattere diventando briganti o scappare emigrando. Le SS tedesche erano dei chieirchietti di fronte alle barbarie commesse da carabinieri e bersaglieri. I Piemontesi rubarono tutto ciò che poterono, portandolo al Nord. Soldi, oro, industrie, cantieri navali, terre, navi. Tutto, non lasciarono che miseria e desolazione. Non contenti ci rubarono anche la nostra storia, inculcandoci la loro cultura e facendoci metabolizzare che noi meridionali siamo inferiori a quelli del Nord. Mi viene in mente una citazione di Tacito “hanno fatto il deserto e lo hannno chiamato pace”. In questo caso lo hanno chiamato “unificazione”. La questione meridionale è iniziata dopo che i Piemontesi sono venuti a “liberarci”, anche se dopo la loro liberazione, la morte, la miseria e l’immigrazione non ci hanno abbandonati. Con modi diversi, ma usando lo stesso metodo, tutto continua affinché restiamo un malato che  non può guarire. Tutti i meridionali dovrebbero legere questo libro. –   19/11/2010

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Quando ti senti libero mentalmente, un benessere psicofisico ti invade, perché non hai più quei freni che derivano dall’ambiente in cui vivi, dalle tradizioni e dalla paura di sbagliare. Allora pensi e agisci secondo quello che ritieni giusto. Ti riterranno  n ribelle e cercheranno di isolarti e di reprimerti. Ma la convinzione è una delle più forti motivazioni, ed è difficile da opprimere. –   20/11/2010

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In questi giorni sui quotidiani e nei TG si è parlato spesso della dichiarazione dell’ex Ministro della Giustiza Giovanni Conso, di avere revocato l’art. 41bis a 140 detenuti nel carcere dell’Ucciardone di Palermo. Come al solito si mistifica la realtà, e i professionisti dell’odio come il senatore Giuseppe Lumia, ci vanno a nozze. Ormai l’antimafia con i suoi professionisti dell’odio è diventata una sorta di Stato nello Stato. Chi non è d’accordo con loro diventa il peggio di tutto; come nel medioevo dove si veniva etichettati  come eretici e messi al rogo.. oggi c’è il rogo mediatico e giudiziario. Credo che il pargone più appropriato sia quello della “liberazione” dei piemontesi, “tutti briganti e la istituzionalizzano con la legge Pica del 1863”.

L’Ucciardone (vergogna per la civiltà italiana ed europea) non aveva una sezione fissa per il 41bis, ne aveva solo una per i transitanti del 41bis che dovevano fare i processi. Per un episodio successo all’esterno del carceere, misero un padiglione o tutto il carcere a regime di 41bis. Per un episodio analogo, nel 1993 fecero lo stesso con Secondigliano e e Poggioreale a Napoli. Dopo che i familiari dei detenuti a Napoli protestarono con manifestazioni che sfociarono in scontri con le forze dell’ordine, ru revocato. Ma non fu revocato a nessuno dei detenuti sottoposti a 41bis che si trovavao a Secondigliano e a Poggioreale per processo. Anche a Napoli non c’erano sezioni fisse di 41bis.

Oggi ci stanno ricamando sopra creando architetture che neache nella fantasia hanno cittadinanza, quando la realtà è chiara e semplice. In modo arbitrario e barbaro, illegalmente sottoponevano  padiglioni o interi carceri a regime di 41bis per eventi che succedevano fuori. Lo stesso sistema delle Ss tedesche.. colpire nel mucchio senza riguardi per le leggi, la Costituzione e la civiltà. Ancora oggi per paura dei professionisti dell’antimafia nessuno ha il coraggio di dire che il 41bis è una tortura. Sono degne di ammriazione tutte le personalità che già nel 1993 chiedevano la revoca  di qeusta infame  e micidiale pratica barbarea chiamata 41bis.

Il coraggio  è dei pochi. Anche durante la dittatura di Mussolini furono pochi gli eroi che si opposero alle normative di oppressione e repressione che macchiavano la civiltà del nostro Paese. –   22/11/2010

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Ieri ho fatto colloquio con Daniela e Nino. Sono due bellissime persone, con un animo solare e per questo sono degne di tutta la mia ammirazione. Sono felice di averle conosciute anche di persona. E’ stata un’ora meravigliosa, che purtroppo è passata troppo in fretta. Da loro posso apprendere tutto ciò che l’essere umano ha di buono in sé. Nel mio futuro occuperanno un posto speciale nel mio cuore. –   21/11/2010

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