Le Urla dal Silenzio

La speranza non può essere uccisa per sempre.

La mia preghiera elevo a Te… di Antonino Pavone

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Antonino Pavone, detenuto a Palmi e fratello di uno degli amici storici del blog, Piero Pavone detenuto a Spoleto… ha scritto una bellissima preghiera,  che pubblichiamo con piacere.

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Mio buon Gesù misericordioso,

Proteggi il nostro papa Francesco e grazie per avercelo inviato. Proteggi tutti gli uomini di buona volontà, tutti gli uomini di buona fede, tutti i bisognosi, gli ammalati, i carcerati… proteggi tutti noi carcerati.

Proteggi i nostri familiari, che si sono fatti carico del fardello di questo nostro penare e non far loro perdere la speranza. E per questa croce che ci portiamo addosso, ti prego mio buon Gesù, donaci la forza per sopportare il peso e quando saremo stanchi e magari cadremo per terra, tu porgici la mano, affinché ci possiamo rialzare e riprendere secondo la tua volontà, il cammino della nostra vita, fino in fondo, fino alla luce… fino a Te. Fa che ti amiamo sempre di più, accresci sempre la nostra fede in Te, perché in te troviamo pace e possiamo goderti in eterno.

Ti prego mio buon Gesù misericordioso, rimani sempre al nostro fianco, sempre acconto a noi, non abbandonarci mai, specialmente nei momenti più difficili, nei momenti più terribili e duri di questa nostra vita terrena. Tu tienici in braccio e facci capire che proprio in quei momenti tu non ci hai abbandonato ma ci stai tenendo… tenendo forte tra le tue braccia e non avremo più paura, più nulla potremo temere.

Conserveremo sempre nella tua mano il nostro cuore e non ti lasceremo mai più, perché tu sei la nostra vita, sei la nostra libertà. Non abbiamo altro nel quale credere, nel quale sperare. Grazie mio buon Gesù misericordioso, confidiamo in te… e lo faremo sempre!!!

Nino Pavone

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Un pensiero su “La mia preghiera elevo a Te… di Antonino Pavone

  1. Alessandra Lucini in ha detto:

    C’era un uomo che stava morendo e, negli ultimi istanti, rivide la sua vita come se fosse stato un camminare attraverso un deserto di sabbia e vide che oltre alle orme dei suoi piedi, c’erano le orme di altri due piedi.
    Disse: ” Signore, ti ringrazio di avermi accompagnato per tutta la vita, fianco a fianco con me, di avermi sempre salvato, curato e assistito, e perdonami di tutti i miei errori.
    Però, vorrei dirti una cosa: nel mio peregrinare nel deserto ho visto, ogni tanto, due sole orme. Perché, Signore, te ne andasti, mi abbandonasti allora? ”
    Rispose il Signore: ” Figlio mio, è certo quello che hai detto. Io ti ho accompagnato per tutta la tua vita e non ho mai mancato di esserti al fianco e di questo stanne certo.
    In quanto a quei giorni in cui hai visto due sole orme, figlio mio, vedi, quelle orme non erano le tue, ma erano le Mie, ero Io che ti portavo in braccio a Me. ”

    Ciao Nino, le tue parole mi hanno fatto venire in mente queste righe che ti mando con tutto il cuore

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