Solo in cella… ricordando Nicola Ranieri
Un altro testo di Nicola Ranieri, il nostro amico speciale, morto a settembre del 2011. Vi invito ad andare a leggere il post che scrissi il giorno dopo la sua morte (vai al link.. https://urladalsilenzio.wordpress.com/2011/09/12/ciao-nicola/), dove faccio una breve sintesi della tragica e surreale susseguirsi di situazioni che lo hanno portato alla morte… con molte controverse diagnosi ospedaliere, controverse cure, trattamenti pessimi che a sua volta riceveva in carcere pur durante la malattia (racconta ad esempio che dovette dormire per diverso tempo su un letto totalmente umido).
Seguimmo la sua vicenda, e pur non essendo in grado di fornire dati inoppugnabili, essa assume i contorni dell’omicidio (non doloso naturalmente), non da parte di una sola persona, ma di un sistema fallimentare dove la mala sanità si unisce alla ottusità burocratica penitenziaria.. La sorella Mina ci disse che i medici di Bari, che lo videro quando il carcere lo scarcerò, una volta che la sua situazione fu considerata irrecuperabile.. quei medici di bari dicevo.. si misero le mani nei capelli quando si accorsero di come era stato “curato”. (
Gli ultimi tempi li passò libero, con la famiglia.
Alcuni mesi fa, ci è giunta, dalla sorella Mina, una grande raccolta di testi di Nicola. Testi presente nel suo computer, che il carcere ha inviato alla famiglia. Una raccolta splendida, un vero patrimonio ideale. E noi abbiamo iniziato, periodicamente, a inserire le creazioni contenute in questa raccolta.
Un modo per continuare a ricordare il nostro amico Nicola Ranieri
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SOLO IN CELLA
Silenziosa
Solo passi
Solo angoli
Cercando angoli di cielo,
fantastiche visioni per dare
nuova luce ai miei occhi
Solo umide pareti
Solo strusci di chiavi
Solo spazi che non sono spazi
Solo tempo che non è più tempo
Sarà l’idea che il tempo si consuma e all’improvviso sono solo, come un attore. Ho scelto il ruolo di chi è sicuro di sé, so benissimo che la mia arte è nella parte fragile di me. Seguo la mia vita, senza lasciarla andare, perché non c’è nessuna differenza, se vinco o se perdo, quello che conta, che ha più importanza
è quello che sono
Solo intonaci offesi dal tempo
Solo intonaci rianimati dal tempo
Solo nei turbamenti e nei fallimenti
Solo in questo spazio senza sole
Solo nel silenzio e nella pazienza
Solo con i suoni che non sono suoni
Con i frastuoni di ogni giorno
Amo la mia vita
e non la lascio andare
cerco ogni notte un po’ di pace
Qualcosa che c’è, che mi fa paura
che rende incerto il mio ruolo
Solo colori non più colori
Che colorano
Lasciando entrare tutte le emozioni, senza far finta che il dolore non mi tocchi.
Nel carcere di Spoleto.
Ranieri Nicola
Sono commossa e ferita,il mio cuore si lacera quando leggo queste cose ma,non xla poesia a parte quella ma….xcome devono andare anzi xcome fanno andare i giudici le cose, a volte ,anzi,tutti i giorni vorrei gridare fino al punto di far sanguinare le orecchie a sta gente ke sono esseri umani e, sarebbe giusto farli morire con dignità e quando sia arrivata sul serio la loro ora e non far si ke accada solo perchè si avrà un numero in meno nei carceri,ma a volte sai non scrivo un mio pensiero xkè mi sento nulla…nessuno, xkè cosi ci considerano,mi sento sconfitta ogni volta xkè nessuno di chi dovrebbe ascoltare e capire fa qualcosa e allora per lunghi periodi mi ritiro e mi chiudo in me stessa e, non mi rimane ke pregare a DIO e chiedergli tutte le volte ke prego di aiutare tutti coloro ke sono circondati da quelle grigie e cupe mura alte, di avere cura di loro e ke riescano a riposare di notte per far si ke la giornata possa passare e riposare la notte dopo.Non scrivo perchè mi pare solo uno sfogo tra noi, ma poi dico:se tutti facessero come me i nostri amici non avrebbero manco piu la possibilità di dire la loro o aver una spece di contatto con il mondo esterno.So ke non c è piu il nostro amico e mi dipsiace e penso alla sorella e alla commozione ke ha provato nel riavere le cose del fratello,ma ho pensato medesimandomi al dolore e al vuoto ke prova per non parlare della rabbia che ci si porta dentro,xkè la legge non fa nulla contro queste gran persone debbano patire anche se hanno sbagliato in passato e anche già pagando il prezzo da pagare.Ma loro aggiungono e aggiungono finchè non gli levano anche la loro ultima speranza.A volte sembro ripetitiva anche a me stessa,vorrei solo essere presente quando Dio farà cambiare le cose e avere la soddisfazione di veder distruggere tutti gli ipocriti ke dopo questo continuo massacro riescono a tornare a casa e appoggiare la testa sul cuscino e dormire beatamente dopo tutto quello ke si portano sulla coscienza e agli omocidi commessi.Si forte Sig Ranieri suo fratello vive non solo dentro di lei ma,anche in ognuno di noi, i grandi come Nicola non si dimenticano facilmente,un abbraccio.
Molto bella…