Le Urla dal Silenzio

La speranza non può essere uccisa per sempre.

Il mondo di Sofia… di Giovanni Zito

sofia

Giovanni Zito –detenuto a Carinola- è uno degli autori storici di questo Blog. Di lui troverete in archivio “montagne” di materiale. Negli ultimi tempi le sue apparizioni si sono più “rarefatte”. Ma ritorna sempre, con pezzi che a volte sono una overture del pensiero.

Il testo che leggerete oggi sembra un inno alla filosofia, non in quanto è scritto da Inno, ma in quanto intrinsecamente è saturo, gravido, di filosofia.

Ma senza mai essere esclusivamente filosofico..

Cito solo tre brani, adesso, scoppiettanti d’anima..

“Quante strade affronta un momento faticosamente, un duro ostacolo, ricordandomi che le difficoltà sono valide fonti di forza per qualsiasi cambiamento. Di questo ne sono assolutamente sicuro, perché ci vuole un nobile cuore, elevare l’animo umano, l’individuo dall’oppressione dei gentili gusti, astratte figure della stupidità, della paura, e dell’avidità. Come si può definire il mio modo, il meglio dell’uomo può fiorire solo se si lascia andare come uno straniero”.

“Siamo solamente un morso sotto il medesimo cielo., non sapendo mai se il domani sia veramente quello che agogniamo”.

“Anche se oggi mi ritrovo fermo in un posto che non riconosco come di appartenenza o aggregazione, è solo un fatto fisico, perché con il cuore sono con te, con voi, per voi. Siete solo voi, amici miei, le basi del sapere”.

Vi lascio ora al brano di Giovanni Zito.

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Gentilissimi lettori del Blog

lo so, sono stato assente per tanto tempo

ma a volte non ho tempo

sembra strano ma è così,

ma sappiate che io sono sempre

costantemente presente

pur essendo al di là delle stelle

scriverò ancora.

Spero vivamente che il presente post

sia regolare nella linea temporale

delle parole espresse vergate.

Seguite sempre il Blog amici lettori

perché siamo in tanti come lo siete voi

anche se molti non lasciano nessun comunicato

quello che conta è leggere, ragionare

per capire dove può finire la luce

del prossimo pensiero.

Vi abbraccio con affetto

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FACCIO L’AUTOSTOP

In quest’angolo solitario un giovane pensiero si ferma osservandomi… poi riparte lasciandomi un bozzolo di luce.

Passi. Frammenti sparsi di conversazione. Una risata occasionale e via, ritorno alla macina del tempo insolente disgustoso.

Vorrei con forza lacerare l’aria con la sola voce, un solo urlo, parole ricolme di suoni di furia domesticata, perché qui la vita si impara alla svelta, quali sono le vie del pensare ed essere nel momento stesso in cui compio una serie di atti nella vita. Si scrive un capitolo della propria storia.

L’essere è ciò che io sono dentro un’etica non scritta. Si può capire quasi istintivamente di essere nel presente in cui vivo. In quanto l’essere è uno, immobile al divenire, un complesso intreccio compiuto.

Un’influenza derivante del determinato  momento, sono spinto dall’essere eterno a guardare indietro, riflettendo, valutando, criticamente, perché qualora non sapessi farlo non saprei chi  sono.

Ponendomi sempre degli interrogativi che questa vita mi pone. Ma fuori dell’essere non può esistere nulla, perché il non essere, secondo logica, non è cosa per sua stessa definizione.

La vera conoscenza dunque non deriva dai sensi, ma nasce dalla ragione.

In maniera selettiva, con interesse maggiore, per arrivare ai nuovi sogni che inducano  ripensare  ancora verso momenti trascurati. Non c’è nulla di errato nell’intelletto che prima non sia stato negli erranti sensi.

Come dire, sono storico di me stesso, anche se sono in una chiusa cerchia personale. Anche qui il passato è presupposto del presente e del futuro.

Perciò occorre orientarsi per darsi orientamento, compiere scelte per i propri valori, costruire un giorno che risponda alle mie aspettative, per visionare una linea di vita chiusa all’infinito.

Come una sfera, come in uno specchio di tempo ripiegato su se stesso, purtroppo non mi è facile superare l’inclinazione.

Il barometro morale del rispetto verso una fine indecisa, attualmente il livello della moralità è basso, poiché sono dolorosamente cosciente  del modo in cui sono trattato. Ma è proprio questo non essere che conferma in me la convinzione che è mio dovere preservare e consolidare il ragionamento filosofico.

In quanto nasce un amore che deve continuare a divulgarsi, ad espandersi in futuro.

Quante strade affronta un momento faticosamente, un duro ostacolo, ricordandomi che le difficoltà sono valide fonti di forza per qualsiasi cambiamento.

Di questo ne sono assolutamente sicuro, perché ci vuole un nobile cuore, elevare l’animo umano, l’individuo dall’oppressione dei gentili gusti, astratte figure della stupidità, della paura, e dell’avidità. Come si può definire il mio modo, il meglio dell’uomo può fiorire solo se si lascia andare come uno straniero.

E’ triste fintanto che vivi in questo ghetto, in quanto l’emancipazione mutata più intellettuale, posso definirla tratto razionale, un sostentamento mentale.

Il giovane volge la chiara conoscenza delle proprie condizioni e delle relative cause come logiche conclusioni di uguaglianza, con argomentazioni dirette alla ragione, senza scimmiottare giacche. Senza l’essere non troverei il pensare.

A indicare come l’essere si trovi nel pensiero, questo mio discorso mi complica la vita senza la quale non potrei essere non essere sugli stessi parametri per cui nessun uomo può bagnarsi nello stesso fiume due volte.

Cosa intendo dire con questo, che mentre il corpo esegue il proprio cielo di vita, il pensiero è oltre, distante dal corpo.

La vita esiste dentro al corpo in quanto è sostenuta dallo stesso concetto di crescere, vivere, per cui essa stesa è nata.

Perché, se non esistesse il vivere, tutto è nullo, quindi io sono già passato nel momento stesso, pur essendo presente con lo scritto attuale, l’illusione  è l’aspetto origina del pensiero, perché l’una appartiene all’altra, vivendo in virtù dell’altra.

Quindi la vita non può esistere senza il suo opposto. Passaggio tra luce e oscurità.

L’esempio è sotto i nostri occhi. L’albero è immutabile, ma non darà lo stesso sapore al frutto, in quanto ogni fioritura sarà diversa da quella precedente.

Sono così tutte le cose vivente, dal semplice seme alla lungimiranza della vita stessa.

Si prova ogni momento il passato presente come il presente stringe il passato nel proprio cielo, dando l’identità a ciò che ci circonda. Siamo solamente un morso sotto il medesimo cielo., non sapendo mai se il domani sia veramente quello che agogniamo.

In quanto siamo passeggeri di un pensiero. La mano non è superiore al piede perché sta più in alto. Queste sono le basi. La parola può essere pronunciata soltanto da un essere umano dotato dell’idea  che non può essere conservata. Non si può ingiallire nel tempo. Bisogna aprire questo software mentale. Anche se oggi mi ritrovo fermo in un posto che non riconosco come di appartenenza o aggregazione, è solo un fatto fisico, perché con il cuore sono con te, con voi, per voi. Siete solo voi, amici miei, le basi del sapere.

Questo è il mondo di Sofia…

Giovanni Zito

 

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3 pensieri su “Il mondo di Sofia… di Giovanni Zito

  1. Pina in ha detto:

    Carissimo amico , il mondo fuori è anche un ghetto , e l’umanità è condannata a viverci , sia dentro le mura, che fuori…penso che se ci muniamo di forza interiore possiamo evitare di sfiorare la pazzia .
    Sono d’accordo , con te , per l’albero , immutabile , che ogni anno da il suo frutto anche se dal gusto diverso , cosi
    è l’uomo , che con le varie esperienze, che deve affrontare , è sottoposto a tensione che deve spesso con molta difficoltà reprimere, è un vero casino !!!!!!
    Lo sai la tua storia filosofica , a finito per far fiorire nel mio giardino un fiore cosi prezioso direi , che gli ho dato un nome “SOFIA” , che si farà notare in mezzo a tanti altri , per via della sua sensibilità, e del suo animo nobile e gentile .
    Se sapessi , che luce è entrata in un giorno così nuvoloso e ti dirò che mi ha fatto piacere leggerti , so che ci sei ,
    e che pensi a noi come pure noi tutti pensiamo a te.
    Continuiamo a mantenerci forti sperando che questa grande nuvola nera non ci offusca, ne tanto meno ci soffochi.
    rianimiamoci , ne abbiamo bisogno , perché talvolta lo spirito brama.
    Un abbraccio sincero , alla prossima tua lettera 😉 😉 😉

  2. icittadiniprimaditutto in ha detto:

    Reblogged this on i cittadini prima di tutto.

  3. Laura Rubini in ha detto:

    Ciao Giovanni,
    complimenti per il tuo componimento. Riporeto alcune frasi che mi hanno colpito (ce ne sono tante altre):
    “…ritorno alla macina del tempo insolente disgustoso.”
    “Vorrei con forza lacerare l’aria con la sola voce.”
    “In quanto siamo passeggeri di un pensiero.”
    “La mano non è superiore al piede perché sta più in alto.”
    Le trovo immagini molto belle.

    Piace anche a me l’immagine dell’albero che – seppure immutabile (cioè sempre lo stesso) – darà frutti diversi. Perchè i giorni non sono tutti uguali.
    Poi concludi dicendo: “Siete solo voi, amici miei, le basi del sapere”.
    Beh, che dire, ti ringraziamo per questa fiducia e attenzione!
    A presto, Laura R.

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